Esistono tantissime tecniche da lungo tempo utilizzate per dominare sia il tempo che il destino, così come variegati sono i poteri che permettono di determinare fenomeni fisici che nella maggior parte dei casi risultano inspiegabili. Quindi conoscere il vasto mondo della magia, dei poteri di un sensitivo o di un veggente, significa accedere ad un mondo ai più sconosciuto nel quale si verificano fenomeni eccezionali. I ricercatori che hanno studiato questo tipo di fenomeni li hanno chiamati PK, ovvero psicocinesi in quanto legata per tanti aspetti alla percezione extrasensoriale. La PK è in grado di assumere forme diverse; alcuni medium la manifestano nel corso di sedute spiritiche, sostenendo la presenza di spiriti che agiscono tramite il loto corpo, compiendo atti eccezionali.
Ci si chiede quindi a questo punto chi possieda la PK.
In linea di massima non esistono tipi eccezionali che posseggono la PK, sebbene si sia associato un dato; ovvero il fatto che il primo manifestarsi dei poteri PK coincida con un forte shock. Le ricerche sul paranormale sono condotte dalla parapsicologia che diede inizio ad un approccio sperimentale a questa materia negli anni ’30 con Joseph Rhine, mentre tra gli anni 50 e ’70 furono numerosi i centri di ricerca che si svilupparono anche all’interno delle Università. Le ricerche che vennero condotte all’interno di questi laboratori ed in linea generale dalla parapsicologia non portarono ai risultati sperati, così negli anni gli insuccessi uniti all’opposizione dei colleghi accademici portarono al progressivo abbandono della materia e anche alla chiusura di importanti poli di studio come il Princeton Engineering Anomalies Research Laboraty che ha chiuso i battenti definitivamente nel 2000.
Oggetto di studio della parapsicologia fu soprattutto la levitazione che venne considerata una forma di psicocinesi. Il comparire di questo fenomeno accompagnerebbe spesso casi di medianità come la trance sciamanica, la presenza di spiriti e il rapimento mistico. Altro polo importante di ricerca la telepatia che venne considerata come una qualità comune a tutte le persone ma che solo alcuni erano in grado di controllare e sviluppare.
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