GIULIANOVA - Sullo smaltimento dello spiaggiato febbraio-marzo 2011 i conti non tornerebbero. Questo è quanto sostenuto dai gruppi consiliari di Pdl e Progresso Giuliese in un'apposita conferenza stampa tenutasi stamani (5 novembre 2011) nel salone dello stabilimento balneare "Arlecchino" di Giulianova Lido. Ha preso per primo la parola Paolo Vasanella (coordinatore locale Pdl) che ha annunciato la richiesta, già protocollata, di un consiglio comunale apposito sulla vicenda della farmacia comunale commentando che sulle cifre dello smaltimento sembra di assistere ad una partita a poker con continui rilanci sul totale delle spese. Laura Ciafardoni (coordinatrice di Progresso Giuliese) si è rivolta a chi si è scandalizzato per la conferenza stampa con il Pdl: "Nulla di strano quando si cerca di fare gli interessi della Città". Poi è stata la volta di Andrea Rota (capogruppo Pdl in consiglio): "Il Partito Democratico ha accusato i componenti di Progresso Giuliese di tradimento per essere passati all'opposizione. Stranamente su Domenico Di Carlo e Giancarlo Cameli, che più agevolmente sono emigrati verso chi detiene la maggioranza, non dicono una parola. Troppo comodo!". Massimo Maddaloni (Capogruppo di Progresso Giuliese) precisa: "Siamo stati eletti nel Pd e siamo usciti da quel partito in quanto qualcosa era cambiato. Una pessima gestione del bilancio ed altri provvedimenti adottati come i parcheggi a pagamenti che non erano nel programma elettorale". Quindi la conferenza è entrata nel vivo della vicenda "spiaggiato". Gianfranco Francioni (Progresso Giuliese) ha esordito: "Gli alti costi per lo smaltimento dello spiaggiato ed altre uscite legate alla Tarsu hanno determinato la vendita della farmacia comunale. I signori che amministrano la nostra Città hanno dimostrato di non saperlo fare. Stiamo cercando -continua Francioni- di venire in possesso della necessaria documentazione per esercitare un'azione di controllo, cosa che dovrebbe fare la maggioranza e con essa l'apparato preposto. Le carte comunque non ci vengono consegnate. Sullo smaltimento di 4.200 tonnellate circa di spiaggiato non c'è stata alcuna supervisione per quanto concerne le cifre scaturite dall'appalto conferito per "somma urgenza" dopo diversi mesi dall'evento. C'è qualcosa che non quadra ed andremo fino in fondo". Per ultimo ha preso la parola Gianluca Antelli (Pdl) che, dopo aver informato l'affollata platea di essere stato sentito dalla Procura della Repubblica di Teramo come persona informata dei fatti per questioni connesse sempre alla pulizia dell'arenile giuliese. ha detto: "Già nel marzo scorso avevo notato che molte cose non andavano per il verso giusto. Dopo alcuni mesi dall'evento ci sono stati dei provvedimenti da parte dell'Amministrazione comunale che dovrebbero essere chiariti soprattutto alla cittadinanza. Come mai nel mese di maggio, quando sono stati affidati i lavori per somma urgenza e dopo tre mesi dagli eventi, non sono stati chiesti dei preventivi di spesa ad altre ditte del settore? Perchè i documenti probanti, in virtù della tanta decantata trasparenza, non ci vengono consegnati? Ma c'è da dire ancora -aggiunge Antelli- e qualcuno dovrà spiegarci il motivo per cui i rifiuti non differenziati sono stati smaltiti fuori regione, a San Benedetto del Tronto che è nelle Marche, pur in presenza di una precisa norma della Regione Abruzzo che sottopone a preventiva autorizzazione tale attività". Conclude Antelli: "Per l'indifferenziato abbiamo pagato 177 euro a tonnellata e per il legname 97,50 senza decurtare, per il primo caso, lo spettante a Sogesa e Cirsu che nella fattispecie non sono intervenuti in quanto non coinvolti nella vicenda. E inoltre, poteva l'A.T.I. con Cama Service capofila firmare l'apposito formulario in luogo del comune di Giulianova?". Alla fine due conti: gli altri cinque comuni della costa teramana (Roseto degli Abruzzi, Silvi, Martinsicuro, Alba Adriatica e Tortoreto) hanno speso 1.350.000 euro per lo smaltimento dello spiaggiato contro quasi 1.100.000 della sola Giulianova. Come è possibile? C'è qualcosa che non quadra.

Alfonso Aloisi




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