La Sogin ha smantellato la struttura lunga 750 metri fuori Foce Verde. Rimangono solo le condotte sotterranee per portare l'acqua necessaria alla dismissione della centrale di Borgo Sabotino. “Le tecnologie impiegate - commenta Giuseppe Nucci, amministratore delegato di Sogin - hanno permesso di svolgere i lavori senza disperdere in mare e nell'ambiente alcun frammento della struttura”. Sul canale YouTube Sogin Channel il video della bonifica ambientale della centrale di Latina.


Sono finiti i lavori di smantellamento del pontile della centrale nucleare di Borgo Sabotino nel Comune di Latina, cominciati il 17 agosto. La ditta Sogin ha rimosso le ultime travi e tagliato i pilastri del pontile in cemento armato lungo 750 metri, costruito nei primi anni sessanta. Era un obbrobrio urbanistico, pericoloso e degradato. L'intervento ha riguardato per ora soltanto le infrastrutture sopra il livello del mare, così come previsto dal programma di decommissioning, ovvero di smantellamento degli impianti della centrale. Le due  condutture che passano sotto il pontile e poggiano sul fondale non sono state toccate. Una di queste resterà in funzione per il prelievo di acqua e sarà demolita soltanto al termine delle operazioni di bonifica di tutto l'impianto nucleare.



Sogin
 sta inoltre valutando se dare al Comune di Latina la disponibilità della seconda condotta che permetterebbe di scaricare al largo le acque del depuratore in costruzione. Operazione che consentirebbe di  migliorare sensibilmente la qualità delle acque del litorale pontino.
"Le tecnologie impiegate - commenta Giuseppe Nucci, amministratore delegato di Sogin - hanno permesso di svolgere i lavori senza disperdere in mare e nell'ambiente alcun frammento della struttura. Le prossime operazioni di bonifica della centrale riguarderanno lo smantellamento dell'edificio turbina. I lavori dovrebbero essere completati nel 2021".
"Sono circa 60 i dipendenti Sogin di Latina, ai quali se ne aggiungono circa 40 delle aziende esterne. Nei prossimi anni - aggiunge l'ad Nucci -, con l'incremento delle attività nei cantieri, arriveremo a contare oltre 300 persone". L'importo complessivo dei lavori di decommissioning della centrale di Latina ammonterà "a circa 700 milioni di euro, compresi i costi di conferimento dei rifiuti radioattivi al futuro Deposito nazionale".

FONTE: Repubblica.it

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