Abbiamo affrontato spesso temi concernenti il mondo dell’occulto, indagando su figure particolari come quella del sensitivo, discutendo su particolari ambiti dell’esoterismo, come la chiromanzia, e occupandoci di magie particolari come i legamenti d’amore.

Oggi parliamo di un argomento che di certo terrà molto banco in quest’anno, ovvero la profezia Maya circa la fine del mondo proprio al termine di questo anno, inserendolo all’interno di una lunga scia di profezie che sembrano si siano moltiplicate nell’era di internet.

Da quando si è sviluppata la comunicazione digitale, infatti, sono state davvero molte le profezie annunciate tramite la Rete; alcune hanno dimostrato di avere qualche fondamento mentre altre si sono dimostrate esclusivamente allarmistiche.

Tutto ha avuto inizio nel 1999 con il cosiddetto Millenium Bug, che avrebbe dovuto mandare il tilt i sistemi informatici di tutto il mondo allo scoccare del 31 dicembre. In quell’occasione la psicosi fu talmente forte che a Londra si tenne addirittura un consulto internazionale per cercare di trovare una soluzione alla “bomba del millennio”, mentre in Francia e Germania si decise addirittura di fermare tutti i treni a ridosso della mezzanotte.

Preoccupazioni che si dimostrarono del tutto infondate e che fecero sorgere seri dubbi sulle speculazioni che si nascondevano dietro questi allarmismi. Ancora il 2000 fu l’anno in Gran Bretagna della carne infetta che, secondo le statistiche, avrebbe dovuto mietere più di mezzo milione di vittime; anche in quel caso fu un allarme infondato.

Nel 2011, o meglio un anno dopo l’attacco alle Torri Gemelle, scoppiò una nuova psicosi, quella della guerra batteriologica in nome dell’Islam; la psicosi raggiunse un tale livello che nella cattedrale di Canterbury si giunse addirittura ad evacuare la chiesa nel corso di una funzione. Nel 2003 fu la volta della Sars che venne addirittura presentata come la prima epidemia del 21esimo secolo. Insomma una serie di psicosi dietro le quali si cela una forte tendenza all’autolesionismo tipica della società dei nostri tempi.

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