Nata dopo la liberalizzazione, 25 anni fa Terna, AD Flavio Cattaneo, non c`era e in un lustro ha accresciuto il valore e distribuito miliardi di dividendi. Nel suo futuro sono le Smart grid, le reti intelligenti di trasmissione e distribuzione, per incanalare anche le fonti alternative, sempre più produttive.

Negli ultimi 25 anni siamo stati testimoni di profondi cambiamenti, a tutti i livelli, che hanno interessato l`intero pianeta. Tecnologia, medicina, mobilita, informazione hanno fatto passi da gigante rivoluzionando i nostri stili di vita.

Il settore energetico non è stato da meno, e anzi i temi legati al mondo dell`energia hanno sempre mantenuto in tutti questi anni un ruolo centrale nel dibattito nazionale ed internazionale.
Una prima svolta di carattere epocale, per le implicazioni e le conseguenze che ha avuto, e avvenuta nel 1996 con l`avvio in Europa della liberalizzazione del settore elettrico. L`Italia fu tra i primi paesi a recepire le direttive europee, e nel giro di pochi anni il mondo elettrico nato con la nazionalizzazione dei primi anni `60 fu radicalmente trasformato.

La fine del monopolio, l`ingresso nel mercato della produzione di nuovi operatori, la nascita di Terna quale gestore di rete indipendente, l`avvio della Borsa elettrica: tutti passaggi fondamentali di un percorso che ha avuto certamente luci e ombre, ma che rappresenta un punto di non ritorno. Oggi ci troviamo di fronte ad una seconda svolta, stiamo attraversando un momento storico di profondi e radicali cambiamenti con nuove sfide all`attenzione delle istituzioni, degli operatori.

Da una parte la crescita della popolazione mondiale, passata dai quasi 5 agli attuali 7 miliardi di individui, che ha aumentato il fabbisogno energetico dei cittadini; dall`altra gli eventi nucleari del 1986 e del 2011, che hanno di fatto indirizzato il timone dell`energia verso altre fonti di approvvigionamento, oltre a quelle tradizionali.

Oggi uno dei temi centrali del dibattito energetico nazionale ed internazionale è quello delle energie rinnovabili, del loro sviluppo, delle loro potenzialità e delle sfide che pongono.

In primis, la necessità di ripensare le reti e i paradigmi di gestione delle infrastrutture per il trasporto e la distribuzione dell`energia elettrica, verso un modello di rete sempre più flessibile e intelligente, in una parola: smart. Nei prossimi anni lo sviluppo della rete elettrica, già oggi volano per lo crescita del Paese, sarà l`asse portante di un nuovo modo di produrre e consumare energia, innescato dalla crescita impetuosa, e per certi aspetti imprevista, delle rinnovabili. È una sfida dove tutti sono chiamati a fare la propria parte: istituzioni, aziende, operatori. Le fonti rinnovabili intermittenti, concentrate soprattutto al Sud, hanno di fatto triplicato in meno di due anni la potenza, passando dai 6 mila MW complessivi di eolico e fotovoltaico di fine 2009 ai 17.500 MW installati a fine settembre 2011: questo vuoi dire che il futuro, ovvero gli obiettivi fissati nel "Pacchetto Clima Energia" al 2020, è già presente, con quasi un decennio di anticipo.

Per fare in modo che tutta questa energia funzioni correttamente, senza sprechi, limitazioni o criticità per la sicurezza, occorre proseguire sulla strada del potenziamento delle reti di alta e altissima tensione: a questo scopo Terna ha già investito 4 miliardi di euro tra il 2005 e il 2010, il quadruplo del quinquennio precedente, ed ha in programma ulteriori 7,5 miliardi di investimenti al 2020. Ma non basta: occorre che anche le reti di distribuzione, come la stessa Autorità per l`energia elettrica e il gas ha ricordato di recente, diventino intelligenti come quella di trasmissione, trasformandosi da «passive» «in attive» (Smart Grids), soprattutto in considerazione del fatto che proprio alla rete di distribuzione viene allacciata la stragrande maggioranza degli impianti fotovoltaici.

Inoltre. andranno sviluppati i sistemi di accumulo (batterie e pompaggi), cioè impianti che permettono di immagazzinare l`energia di notte per riutilizzarla di giorno, in caso di necessità o di maggior richiesta, con l`obiettivo di stabilizzare la produzione rinnovabile. Terna ha segnalato l`esigenza di sviluppare tali sistemi con largo anticipo rispetto agli scenari attuali, ed ha elaborato un primo progetto di 130 MW di batterie che è stato presentato al ministero dello Sviluppo Economico.

Crescita e ammodernamento delle reti e sviluppo di sistemi di accumulo sono i due polmoni con cui dovrà respirare la rete del futuro. In questo contesto, è quanto mai importante che le aziende possa no continuare a reperire le risorse necessarie a realizzare gli investimenti necessari, con un quadro regolatorio intelligente e lungimirante, che già in passato e stato in grado di accompagnare una fase di forte espansione degli investimenti.

L`Italia ha tutte le carte in regola per assumere un ruolo di assoluto rilievo nelle sfide che attendono il settore elettrico europeo.

Già oggi, con 22 interconnessioni elettriche attive con i paesi confinanti, il Paese e uno snodo importante negli scambi di energia elettrica da e verso il Nord Europa. E con i progetti di Terna per connettere attraverso la penisola, l`area balcanica e il Nord Africa con il Centro e Nord Europa. l`Italia potrà diventare un vero e proprio hub energetico del Mediterranei; in vista di una SuperGrid europea fortemente magliata e interconnessa, con l`obiettivo di accrescere la sicurezza dei sistemi elettrici. diversificare il mix dei combustibili, ridurre i costi per imprese e cittadini.
Terna è pronta a raccogliere le sfide che abbiamo davanti, consapevoli del tatto che il fattore umano resta alla base di ogni successo. Sono da oltre venti anni alla guida di imprese importanti e complesse, ma le mie regole sono rimaste le stesse: puntare al risultato, alla creazione di valore per gli azionisti e per la comunità in un`ottica di sostenibilità tenendo sempre i piedi ben piantati per terra. Il lavoro di un manager non e mai solitario, ma è il risultato di un lavoro di squadra e dell`impegno di tante persone.

Terna negli ultimi cinque anni ha accresciuto di quasi il 40% il suo valore sul mercato. e ha distribuito complessivamente dividendi agli azionisti per 2 miliardi di euro. Si può intraprendere un`attività economica anche facendo il bene comune. Tema ce l`ha nei suo dna, ha saputo dimostrarlo e continuerà a farlo.

Flavio Cattaneo

Fonte: WebMagazine

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