Il Museo della Città di Rimini e il turismo diventa storia
Possiede anche una nuova ala archeologica ospitata negli antichi sotterranei del Collegio dei Gesuiti, che è poi diventato Ospedale dal 1797 al 1977.
Il percorso del Museo consente di ripercorrere attraverso i monumenti e le tracce lasciate dall’uomo a Rimini e dintorni , il lungo e grande cammino dell’uomo dalla Preistoria alla fine del periodo Tardoantico.
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Le sale espositive del Museo della Città sono più di 40 contenute in circa 2.000 metri quadri di superficie.
Sono migliaia i reperti che documentano la popolazione e la civilizzazione dell’area dalla Preistoria al tardo Impero Romano.
Quasi tutto il patrimonio del Museo della Città è di provenienza riminese ma il suo interesse non è solo locale.
Questo Museo è molto antico.
È stato fondato dallo storico Luigi Tonini che lo inaugurò con il nome di Galleria Archeologica e contiene i reperti del territori o tra il Rubicone e il Conca.
Fin dall’epoca repubblicana, Rimini, fondata nel 268 a.C. come colonia di diritto latino e diventata nel 90 a.C. Municipio, svolse un ruolo molto importante dal punto di vista militare, politico e commerciale; questi aspetti furono riconosciuti pienamente nei tempi di Augusto, come documentano 2 grandi monumenti ritrovati a Rimini: l’arco d’Augusto e il ponte di Tiberio, i quali i riminesi hanno addirittura voluto rappresentare nel loro stemma cittadino perché li considerano emblematici.
Nel Museo sono raccolti pavimenti musivi d’epoca imperiale che testimoniano la ricchezza degli edifici.
Intorno al II-III secolo dopo Cristo appartengono numerosi reperti quali monete, vasellame in ceramica e bronzo, statue in marmo e statuette in bronzo, intonaci dipinti e mosaici, frammenti architettonici e scultorei che fornisco testimonianza sulla vita della città e sulle sue attività: riguardano specialmente l’anfiteatro, i culti, il rapporto della città con il mare e alcune domus splendide.
Le domus più conosciute sono quella di Palazzo Diotallevi che come caratteristica possiede un grande pavimento in mosaico che raffigura Ercole al centro e quella del Chirurgo, la quale un tempo era situata vicino al mare e dalla quale sono stati rinvenuti più di 150 pezzi del corredo chirurgico-farmaceutico che sono tutti presenti nel Museo.
E sempre nel Museo sono stati ricostruiti a scopo didattico l’ambulatorio e il cubicolo del modico che abitava ed esercitava in quella casa che probabilmente era stata distrutta da un incendio.
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