Il mondo della magia e del paranormale è qualcosa che spesso sfugge e del quale si sa ben poco. La maggior parte delle persone conosce termini come veggente o chiromante, ma non sa bene a cosa queste parole ci si riferisce.
Ad esempio, chi sa precisamente chi è un sensitivo e di cosa si occupa?
La prima cosa da dire è che i sensitivi non sono improvvisati e che coloro che praticano seriamente questa disciplina hanno alle spalle una solida cultura di stampo filosofico, teologico ma anche psicologico. Per lungo tempo molti studiosi si sono interrogati sulle caratteristiche della figura del veggente e sono giunti a delle conclusioni molto interessanti, come ad esempio quella secondo la quale i sensitivi siano dotati di una particolare conformazione delle reti sinaitiche, sia per motivi ereditari che per la pratica delle arti esoteriche. Il risultato che si ottiene da questo è quello di essere contraddistinti da un forte legame con la propria coscienza e di conseguenza con la propria conoscenza. Ne consegue che i sensitivi, così come i veggenti, sarebbero in grado di percepire in maniera più forte le sensazioni e le emozioni delle altre persone, riuscendo anche a stabilire un contatto con le persone non ancora in vita, riuscendo ad interpretare i messaggi provenienti dall’aldilà. E’ chiaro che questo tipo di comunicazione avviene sempre a livello inconscio, sebbene in numerosi casi sia possibile stimolarla attraverso la pratica di determinate pratiche di carattere esoterico. I sensitivi, dunque, sono in grado di avere delle percezioni extra-sensoriali, vale a dire non attribuibili ai cinque sensi. In base alla loro natura si è soliti distinguere queste percezioni in diverse tipologie, ovvero la capacità di prevedere il futuro, la precognizione, la capacità di vedere cose non percepite da altri, la chiaroveggenza e la capacità di comunicare con il pensiero, la telepatia.
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