Il sensitivo è colui che riesce a percepire e vedere con una certa chiarezza il cosiddetto prana, ovvero quell’energia vitale che avvolge sia gli uomini che gli animali. L’attributo di sensitivo viene attribuito anche al chiaroveggente, al telepatico, al medium, al rabdomante, al telecinetico, al cartomante, il veggente e molte altre figure ancora. Tra il sensitivo e queste altre figure esiste però una sostanziale differenza: mentre i primi possono solo offrire il loro potere, il sensitivo pranico può invece percepire il prana di ogni essere vivente, ovvero quella parte di energia che è rinchiusa dentro di noi e determinarne così l’intensità. Non solo visto che il sensitivo pranico è anche in grado di interagire con il prana stesso andandone a modificare il flusso di energia, vedere l’aura, ovvero l’energia che avvolge tutti i corpi viventi, stabilirne il colore e determinarne lo stato di purezza o di contaminazione. Il sensitivo è inoltre capace di percepire la bontà o la cattiveria, l’irritabilità o la calma, avendo inoltre la possibilità di spingersi in altri campi del paranormale con risultati che variano a seconda dell’impegno con il quale il sensitivo affronta il compito che gli è stato affidato.
Molti sensitivi, dopo molti anni di pratica e di esperienza, sono capaci di percepire anche le più piccole variazioni praniche riuscendo a coinvolgere l’intero corpo fisico e ampliando conseguentemente il proprio potere.
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