Sembra che negli ultimi anni più che mai si verifichino dei fenomeni meteorologici devastanti in varie zone del mondo. Alcuni affermano che il cambiamento climatico sta cominciando a inviarci dei segnali molto chiari, mentre altri considerano che è semplicemente un maggior accesso alle informazioni a farci percepire un numero in aumento di disastri naturali. Che sia uno o l’altro, la realtà è che la consapevolezza dei rischi in alcune aree del nostro pianeta e l’ineludibile bisogno di cercare soluzioni che rispettino l’ambiente che ci circonda hanno portato molti a progettare e implementare soluzioni innovative in forma di case ecologiche per fare fronte alle conseguenze di tali eventi.
Come ci hanno dimostrato gli eventi avvenuti nel Giappone e la Tailandia a metà del 2011 o ancora prima in Indonesia alla fine del 2010, infrastrutture deficienti o non preparate per rispondere ai pericoli di fenomeni naturali possono risultare in rischio di vita per una elevata percentuale della popolazione locale.
Sia che si faccia in tempo a scappare o che si rimanga nella zona affetta, il problema è sempre lo stesso quando passa la tempesta e scendono le acque: le case sono distrutte e decine di milioni di persone si trovano a dover ritornare ad una casa nel migliore dei casi inabitabile e nel peggiore e purtroppo più comune, inesistenti.
Al fine di diminuire l’impatto fisico e psicologico che tale situazione può avere nelle persone, provate perché di solito l’abitazione non è stata l’unica cosa a perdersi, sono nati numerosi progetti ed iniziative che hanno come obiettivo quello di rispondere in tempi brevi ai bisogni di alloggio delle persone vittime di terremoti e inondazioni. Tra questi, programmi per la costruzione di case in legno abitabili e di bambù.
Entrambi i materiali sono, di fatto, adatti alle caratteristiche climatiche e del territorio che spesso presentano le aree a rischio dei fenomeni meteorologici in questione. La loro flessibilità, superiore a quella delle edificazioni in mattoni e cemento, è in grado di accomodare i movimenti della terra, e la loro capacità per assorbire e rilasciare umidità fa sì che siano adatti anche ai climi tropicali.
Uno dei vantaggi più evidenti però di queste costruzioni, soprattutto nell’ambito del fornire abitazioni alle vittime è la velocità di costruzione. Mentre la casa in legno prefabbricata è di costruita in specifici cantieri riducendo i tempi di installazione nel luogo, quelle realizzate in bambù possono essere edificate relativamente velocemente quando la struttura in legno è posizionata: i pannelli di bambù possono essere trasportati da più persone senza necessità di veicoli o attrezzature particolari, ed essere assemblati usando utensili anche semplici.
In paesi come l’Indonesia ed altri nel Sud Est asiatico, o in zone a rischio di inondazione che godono di un territorio ricco in risorse di bambù, l’applicazione di questi programmi di emergenza può inoltre aumentare il livello di indipendenza da aiuti esteri e rappresentare un’opportunità perché le autorità stabiliscano progetti di utilizzazione sostenibile delle risorse.
A cura di Alba L
Prima Posizione Srl – pianificazione strategica aziendale
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