Ezra Pound (30 Ottobre 1885– 1 Novembre 1972) poeta, saggista e traduttore americano che trascorse buona parte della sua vita in Europa e poi in Italia, sosteneva che “Non vi è intelligenza senza emozione. Ci può essere emozione senza molta intelligenza, ma è cosa che non ci riguarda”.

Certamente il fatto di essere una delle figure di spicco delle prime fasi del modernismo e promotore in prima persona dell’ Imagismo e del Vorticismo, contribuirono a questa sua chiarezza, precisione ed economia tanto nel pensiero quanto nel linguaggio; questa citazione rende più che mai visibile il legame embrionale che esiste fra spirito e mente, pensiero ed azione.

Un genere letterario che pone al centro delle proprie creazioni l’analisi e la messa in luce di quelle che sono le vere proporzioni fra pensiero umano e azione che ne deriva, è il genere Noir, che nasce nella prima metà dell’Ottocento negli Stati Uniti e viene classificato come un sottogenere del giallo. A differenza di questo genere, il noir è uno strumento che sfrutta un crimine, un mistero, una situazione ambigua, per far nascere nel lettore o nello spettatore una riflessione sia su ciò che sta osservando, che sulla realtà che gli sta intorno.

Il teatro noir in particolare è un potente strumento di riflessione sulla realtà, dato che a differenza del giallo, in cui le voci narranti sono “buone” e la conclusione è quasi sempre ad un happy-ending con conseguente cattura dei cattivi, nel teatro noir non ha per niente un finale consolatorio: a volte accade addirittura che lo spettacolo noir non abbia un finale e che lasci la risoluzione del caso allo spettatore.

Le esperienze noir sono quindi veri e propri eventi culturali destinati ad un pubblico adulto, che alla luce della narrazione- affidata ai personaggi criminali e cattivi della storia- deve rapportare la rappresentazione teatrale a quella che è la propria esperienza personale, la natura del genere umano e la società reale; perfetta è infatti la definizione di Giorgio Gosetti, patron del Noir in Festival di Courmayeur che sostiene che “Il noir non è un genere. E’ un colore, uno stato d’animo, una sensazione. Il noir più che un genere specifico designa un tono generale, una serie di motivi, un insieme di sottogeneri”.

La complessità di questo genere e la sua profondità sarà protagonista di uno spettacolo Cassino teatro che si terrà il 16 Giugno presso l’Hotel Rocca: la serata infatti inizierà con una cena presso la “Sala Lago” dell’Hotel a cui seguirà la messa in scena dello spettacolo teatrale noir Donne Scarlatte e uomini neri, tratto dall’omonimo romanzo di Augusto Scano e interpretato dall’Accademia d’Arte Drammatica del Lazio diretta dal Maestro Fabio D’Avino. Lo spettacolo offre fra le righe di una storia noir, spunti di riflessione per l’interpretazione critica di una realtà che solo all’apparenza risulta oggettiva e che è fatta di storie di uomini e di donne, che perdono il confine fra bene e male fino al punto di arrivare a rileggere l’intera esistenza in chiave prettamente relativista.



Articolo a cura di Serena Rigato

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