La storia e la lettura
tarocchi dei mazzi italiani nel primi anni del 1400 si riallaccia
soprattutto alle vicende del ducato di Milano. Fu proprio in questo periodo che
vennero realizzate tre serie di mazzi di tarocchi e di tarocchi dell’amore
per il duca
Filippo Maria Visconti e precisamente:
·
Carte già di proprietà di Visconti di Modrone,
perse nel corso della Seconda Guerra Mondiale e oggi all’estero
·
Carte di proprietà di Giovanni Brambilla, oggi
appartenenti alla famiglia Lanza di Mazzarino a Milano
·
Serie completa di tarocchi oggi divisi tra la
famiglia Colleoni di Bergamo, la Biblioteca Pierpont-Morgan di New York e l’Accademia
Carrara di Bergamo
Per quanto riguarda invece i famosi tarocchi di Carlo VI,
erroneamente attribuiti al pittore Gringonneur, dagli studi condotti negli
ultimi tempi è emerso che anche queste carte possono essere ricollegate ai
tarocchi viscontei soprattutto per quanto concerne il gusto nella fattura, di
derivazione veneto-bolognese, e la datazione che sicuramente risale al ‘400
inoltrato. Legati a questi famosi mazzi di carte sono anche i 15 tarocchi di
castello Ursino, suddivisi tra la raccolta Bischeri e quella Benedetti ed oggi
conservati al Museo Civico di Catania.
Tra tutti i mazzi di tarocchi citati quello appartenuto ai
Visconti di Madrone, considerevole sia dal punto di vista artistico che
storico; si tratta del mazzo di tarocchi più completo giunto a noi in quanto
mancante solo della carta del Diavolo, di quella della Torre e del 3 di spade.
Altissimo il valore artistico di questo mazzo di tarocchi in
quanto ogni carta è minata a buona tempera su preparazione rossa,
caratterizzata da fondi oro e argento, mentre i disegni su ogni singola carta
sono impressi a punta o al tratto.
Ventisei carte di questo mazzo furono scambiate dal conte
Alessandro Colleoni di Bergamo in cambio di oggetti d’arte, sebbene in un
secondo momento il conte propose di riavere le carte cedute senza però alcun
risultato. Le altre 35 carte sembrano siano state vendute dagli eredi di
Colleoni alla biblioteca Pierpont-Morgan di New Yoprk, mentre le ultime 13
carte sono ancora oggi parte della collezione Colleoni di Bergamo.
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