Parlando di alcune figure come
quella del sensitivo e
del veggente abbiamo visto come
queste si inquadrino all’interno di un panorama molto più ampio che è quello
dell’esoterismo.
Ma che cos’è esattamente l’esoterismo
e quali sono le sue origini?
La parola esoterismo è un termine
generico che viene solitamente utilizzato per indicare le dottrine di carattere
segreto i cui insegnamenti sono riservati solo a pochi iniziati in quanto
rivelano delle realtà e delle verità occulte e misteriose.
La parola esoterismo deriva dal
greco esoterikos, ovvero interno o dietro, e dal punto di vista prettamente
storico si riferisce ai misteri di tipo sacro che si sono manifestati in
qualunque tipo di credo pagano ma anche nell’ambito del cristianesimo.
La scienza esoterica quindi nel
suo aspetto più classico e tradizionale può essere considerata come un
insegnamento segreto trasmesso da un maestro a un suo discepoli oppure come la
riscoperta da parte di un adepto di una serie di legami che finiscono con l’unirlo
a forze cosmiche di entità superiori al Cielo e alla stessa Natura.
Visto che la conoscenza esoterica
finisce con il basarsi sul risveglio e sul progressivo ampliamento della
coscienza nei differenti piani della realtà che la costituiscono e che le sono
proprio, allora l’esoterismo finisce con il condurre ad una forte padronanza di
se e ad una approfondita conoscenza degli elementi ma anche degli esseri
superiori che dal punto di vista simbolico sono in rapporto con le diverse
qualità sviluppate dall’uomo stesso.
Ecco perché l’astrologia, la
cabala, l’alchimia solo per citarne alcune non possono essere considerate come
semplici scienze dei simboli che mettono in risonanza l’uomo con il Cielo e la
Natura o l’uomo con il Divino, ma anche come delle pratiche materiali, basta
pensare alle mantiche, alle previsioni astrologiche, alle invocazioni magiche e
così via.
Per quanto
riguarda il linguaggio filosofico l’esoterismo sta soprattutto ad indicare gli
insegnamenti dei filosofi da Pitagora a Aristotele ai soli discepoli in
contrapposizione a exoterico con il significato di "esterno",
destinato cioè ai profani, ovvero a quanti non erano iniziati alla comprensione
del linguaggio degli adepti. Exoteriche erano definite le lezioni della scuola
peripatetica di più facile ascolto, da cui l'attributo passò poi alle opere
aristoteliche destinate al grosso pubblico.
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