La web reputation dal punto di vista legale, sociale ed etico. Seminario “Web reputation: la credibilità si genera in rete”, Camera dei Deputati, organizzato da Il Comunicatore Italiano, think tank blog indipendente sulla comunicazione. Indirizzo di saluto del Presidente Fini. Hanno partecipato tra gli altri Fabio Minoli, Maurizio Maresca, Renzo Lusetti. Incontro moderato da Gildo Campesato.
A Palazzo Montecitorio si è tenuto il Seminario “Web reputation: la credibilità si genera in rete”. Durante l’incontro è stato affrontato il tema della reputazione on-line sia da un punto di vista legale che da quello etico e sociale. L’iniziativa si è aperta con un saluto inviato da parte del Presidente della Camera Gianfranco Fini. Sono intervenuti Maurizio Maresca, Professore di Diritto Internazionale ed Europeo all’Università di Udine, Fabio Minoli, Presidente CoReCom (Comitato Regionale per le Comunicazioni) Lombardia. Intervento conclusivo di Renzo Lusetti, Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati. Coordinatore Gildo Campesato, Direttore Corriere delle Comunicazioni.
Nel corso del Seminario è stato proiettato il video di illustrazione del Comunicatore Italiano, “Web reputation: Nascita, morte, resurrezione della Rete”. L’appuntamento è stato organizzato da Il Comunicatore Italiano.
Gianfranco Fini, Presidente della Camera: La vasta e rapida diffusione della comunicazione digitale presso i cittadini, principalmente legata ai social network, sta arricchendo le modalità di formazione e di espressione dell’opinione pubblica, che non passano più soltanto per i media tradizionali ma anche attraverso gli utenti del Web, i quali diventano autori, ideatori, propositori e opinion leader. Ne consegue che queste nuove forme di relazione, di contatto e di rapida circolazione delle idee offrono alle Istituzioni inedite e più dirette forme di comunicazione con i cittadini. La comunicazione sul web è insomma un nuovo e sempre più rilevante strumento di diffusione e di arricchimento della democrazia.
Gildo Campesato, direttore del Corriere delle Comunicazioni: Un tema di cui si discute molto all’estero, ma che soltanto ora comincia ad affacciarsi al dibattito in Italia, non soltanto fra gli addetti al settore delle comunicazioni o della web economy. L’importanza crescente del web come fonte di informazione dei cittadini, ma anche come strumento di mobilitazione politica e di formazione delle idee sta ponendo nuove sfide ai partiti e alle istituzioni, alle società, agli enti, alle persone.
Avv. Maurizio Maresca, Professore di Diritto Internazionale ed Europeo all’Università di Udine: L’attuale giurisprudenza non è uniforme e, pertanto, non riesce a segnare precedenti che fungano da “faro” per chi, nel mare di internet cerchi un approdo a tutela della sua web reputation. L’intervento normativo ulteriore che si auspica in questa sede, a fronte dell’analisi fin qui effettuata, sarebbe in una direzione di conferimento di poteri alle Autorità indipendenti (AGCOM e Garante della Privacy) circa la conoscibilità delle controversie in materia di lesioni della web reputation, in applicazione della normativa vigente.
Fabio Minoli, Presidente Corecom: In Italia abbiamo, mediamente, 27 milioni di utenti unici per mese sul web e vi sono 2 milioni di domini, con una crescita di 100.000 nuove pagine web al giorno e la tendenza a essere presenti in ogni secondo rispetto sia all’attività che a ciò che succede. In questo scenario, l’aspetto della reputazione e della credibilità diventa centrale. Sul web, qualsiasi azione di un individuo o di un’azienda può essere messa fortemente in discussione dall’ultimo venuto, quindi da reazioni estemporanee e immediate.
FONTE: Il Comunicatore Italiano
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