La popolazione sull'isola del lusso creata al largo del Qatar aumenta ogni anno. Si punta all'ecosostenibilità.
Nell’isola artificiale chiamata la “Perla del Qatar” tanto lusso ma anche attenzione all’ambiente, dall’approvvigionamento idrico alla gestione dei rifiuti, al sistema di aria condizionata che copia quello inventato dagli Antichi Romani per l’energia.
Nell’isola artificiale chiamata la “Perla del Qatar” tanto lusso ma anche attenzione all’ambiente, dall’approvvigionamento idrico alla gestione dei rifiuti, al sistema di aria condizionata che copia quello inventato dagli Antichi Romani per l’energia.
Dopo Dubai, anche il Qatar sta realizzando la sua isola artificiale: 400 ettari di superficie, quasi 20 chilometri di spiagge per 40.000 residenti internazionali. Sono i primi stranieri autorizzati ad acquistare un lembo di terra in Qatar. Già 5.000 i residenti, contro i 3.000 che si registravano un anno fa, segno che la "Perla del Qatar", come si chiama l'isola, sta crescendo.
Tra hotel a 5 stelle, appartamenti e ville esclusive, porticcioli turistici, c'è molto made in Italy. La sede Sales & Marketing dell'isola, ad esempio, sorge in un edificio istituzionale che ricorda la forma di una conchiglia e che è stato realizzato da architetti italiani. La scelta della cupola dalla forma naturale e armonica rimanda al significato simbolico della conchiglia, visibile anche dal mare. All'interno, invece, la sinuosa scala centrale riprende il disegno elicoidale dell'interno di un nautilus, una grossa conchiglia con l'apertura rivolta verso l'alto.
L'isola è stata costruita su un antico sito di pesca delle perle lungo la costa del Qatar, quindi i riferimenti architettonici al mare e ai suoi tesori sono costanti. Pensata come location di lusso, comprende anche un quartiere, Qanat, che riproduce in piccolo Venezia, con un sistema di canali e "campielli" pedonali. I primi abitanti sono arrivati da pochi mesi e la passeggiata più gettonata è quella sulla replica del ponte di Rialto.
La United Development Company (UDC) che cura il progetto dell'isola, cerca di garantirne anche la eco sostenibilità, ad esempio monitorando ogni due settimane la qualità dell'acqua per verificare che l'attività di costruzione non impatti sull'ambiente marino. Quanto all'approvvigionamento idrico, l'isola usa l'acqua marina dissalandola grazie a un sistema ad osmosi inversa.
La gestione dei rifiuti è la partita più difficile ed è lì che viene sperimentato un sistema innovativo sotterraneo di tubi, attraverso i quali vengono trasportati via i rifiuti alla velocità di 70 chilometri orari.
Efficiente il sistema di aria condizionata sull'isola, che copia quello inventato dagli Antichi Romani per riscaldarsi: viene raffreddata l'acqua in una stazione centralizzata e poi inviata in rete, con minori sprechi e riduzione del rischio di perdite di gas refrigeranti.
Quando il progetto sarà terminato il Qatar potrà vantare 13 nuove isole e 32 chilometri in più di costa, ma naturalmente il futuro è subordinato alla crisi attuale che ha rallentato la costruzione di nuovi complessi residenziali.
Fonte: Planet Inspired
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