E’ uscito in questi giorni in
libreria, edito da Edizioni Altravista, il libro “Risorgimento Maya
e Occidente” di Leda Peretti, uno affasciante studio di carattere
antropologico sulla cultura e sulla medicina maya attuale.
Il libro parte dall’esame della
richiesta dei gruppi indigeni del Guatemala di integrare la medicina
tradizionale maya con la medicina occidentale ed estende la sua
riflessione all'attuale movimento indigeno di questo Paese e alla sua
nuova visione del cosmo, visione che idealmente si riallaccia al
Popol Vuh, il complesso mitologico più complesso dell’America
precolombiana.
Indagando inoltre l’origine del
binomio caldo/freddo, fondamento della medicina indigena attuale sia
del Guatemala, sia di varie aree del Messico come dell’America
Latina, l’Autore pone a discussione l'atteggiamento di alcune sfere
del mondo nei confronti di alcune rivendicazioni dei movimenti
indigeni del continente e del loro rapporto salute/infermità.
Un testo
fondamentale per l’attualità di alcuni temi associati alla cultura
maya, a ragione soprattutto delle sue presunte predizioni di una fine
del mondo; per l’unicità e l’originalità delle riflessioni
attinenti alla medicina tradizionale maya e al rapporto con questa
intrattenuto da alcune sfere del mondo occidentale.
Leda Peretti, antropologa ed esperta in
Sviluppo Locale, ha realizzato ricerche sulle cerimonie di guarigione
in diversi contesti etnologici e ha collaborato a vari progetti di
cooperazione internazionale in diversi Paesi del mondo. Tra le sue
numerose pubblicazioni ricordiamo O temazcal entre passado e presente
(2009), Población Indigéna de Izalco y Nahuizalco (2001), Il
Mahasona Samayama: una cerimonia di guarigione in Sri Lanka (1992),
Identità sessuale dello sciamano Igloolik, intermediario tra mondo
umano e oltremodo (1990).
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