Per le donne perdere i capelli è quasi un’abitudine, in particolar modo in
alcuni mesi dell’anno conosciuti come “il periodo delle castagne”, ma fino a
che punto è normale? E quando è necessario preoccuparsi?
Di solito quando parliamo di
calvizie siamo portati a pensarla al maschile ma in verità è un problema
che colpisce tantissime donne e che è noto come alopecia androgenetica
femminile.
Se di solito perdere i capelli per un uomo è un dramma, per
una donna diventa una vera a propria condanna, ecco perché è meglio prevenire
soprattutto se ci accorgiamo che ne
smarriamo molti durante tutto l’anno.
In genere colpisce le donne mature post menopausa oppure in
quelle più giovani tra i 18-20 anni.
Nel primo caso di solito la causa principale è quella
ormonale in quanto c’è un calo di quelli femminili a favore di quelli maschili.
La calvizie nelle donne mature è visibile nel vertice del capillizio mentre
quello nelle ragazze in giovane età è accompagnato anche da una grande
untuosità del cuoio capelluto.
Ma quali sono le cardinali cause che possono essere ragione
della calvizie femminile?
Non parliamo al singolare in quanto l’alopecia non è
assegnabile ad un solo fattore ma sono vari quelli che possono provocarla. Vediamo
dunque di analizzare le principali cause scatenanti l’alopecia nelle donne: Sindrome policistica
ovarica, scarsa quantità di Ferro, sbalzi ormonali della tiroide, alimentazione
non corretta, Post-gravidanza, Menopausa, Malattie croniche, Traumi, Stress
psicologico ed emotivo, cause genetiche.
In effetti la calvizie femminile può sembrare meno grave di
quella maschile ma la verità è che se non viene curata in tempo può portare ad
una perdita dei capelli fino al 60%.
E’ scontato che prima di incominciare qualsiasi tipologia di
terapia è indispensabile il consulto di uno specialista mediante il quale
analizzare il singolo caso, le eventuali cause e trovare in seguito la
soluzione più conforme alla singola persona.
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