Il mondo delle scommesse si è affermato già da qualche anno
come uno dei più forti e promettenti mercati di business. Tuttavia, la crescita
sempre più esponenziale che si sta registrando negli ultimi tempi nella maggior
parte dei paesi europei e non, ha fatto intuire come le possibilità di crescita
e di evoluzione di questo business siano davvero notevoli e soprattutto
imprevedibili.
Una recente inchiesta ha messo in luce come solo nella fase
finale della Champions League dello scorso anno in Asia siano stati scommessi
ben 1 miliardo di euro, una cifra importante che tuttavia impallidisce dinnanzi
al giro d’affari totali. Secondo quando riportato da Agprones, ogni anno i
circa duemila bookmaker in possesso di licenza nel mondo sono capaci di smuovere
da soli più di 500 miliardi.
Numeri enormi e certamente impressionanti che sono stati
presentati e illustrati da Ben Paterson, integrity manager Sportrada, nel corso
di un workshop tenutosi a Roma e indirizzato ai referenti Integrity dei club di
Lega Pro.
Nel corso dell’evento si è messo in luce come i numeri del
comparto scommesse, che in Italia riguardano principalmente i pronostici
Serie A, siano impressionanti e come pertanto si debba cominciare a
riflettere bene sulla reale portata del fenomeno.
Nel corso del workshop, Paterson ha commentato:
“Il problema del match fixing non è solo dell’Italia e non
appartiene solo al calcio. Quarantacinque paesi in Europa hanno avuto problemi
e quasi 1000 partite negli ultimi tre anni in Europa sono state manipolate. Il
12% dei calciatori sono stati avvicinati da organizzazioni criminali. Nell’accordo
che abbiamo siglato con la Lega Pro c’è tutta una serie di attività proattive
che la Lega Pro e le società fanno con noi per dare una maggiore cultura e
informazione sul fenomeno delle scommesse. Da quest’anno non faremo solo
monitoraggio, ma anche attività di prevenzione, già sperimentate lo scorso anno
con l’Integrity Office, insieme a workshop e alla novità dell’e-learning per
sensibilizzare tutti i soggetti coinvolti. Serve anche lo sviluppo di una regolamentazione
aggiornata e adeguata e un controllo continuo all’interno del sistema”.
Insomma tante buone premesse per cercare di regolamentare
maggiormente un settore che al momento non gode delle tutele necessarie.
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