Il giorno 6 novembre u.s. è terminato al Senato l’iter, ove
è stata approvata, la Delega
al Governo riguardante, la “Revisione dello strumento militare” (Atto Senato
3271): Un tema importante ove sono introdotte nuove norme riguardanti tutto il
settore della Difesa. In questa Sede, nella seduta conclusiva d’approvazione,
sono stati discussi gli emendamenti presentati dai Senatori al testo base. Il
Senatore della LEGA NORD PADANIA,
Francesco Torri ha ripresentato il noto emendamento che in precedenza la Commissione Bilancio
aveva tenuto conto di respingere, ma ciò evidentemente non è stato sufficiente,
ed a norma di Regolamento lo stesso Senatore ha provveduto a riformularne il
testo. Ricordiamo che CASADIRITTO
con un’opera di scandaglio e monitoraggio dei lavori, già nel giugno scorso
provvide a renderne noto il testo e la presentazione dell’allora emendamento
2.1 all’articolo 2, verso il quale in maniera davvero massiccia, migliaia di
famiglie, tra giugno, luglio ed i primi d’agosto, in piena ondata di caldo
africano, anziché prendere paletta e secchiello, s’impegnavano a chiedere al
Senatore, via email, del perché ed il significato di quell’emendamento, che
come noto, voleva “sciogliere”, speriamo solo metaforicamente, i “sine titulo”,
con un testo abbastanza curioso. Evidentemente tale iniziativa delle famiglie,
ha colpito, tanto che il Senatore Torri ha ricordato l’episodio in piena seduta
al Senato, riducendo vistosamente il quantitativo a “trecento-quattrocento”
email manifestando poca simpatia per l’aritmetica. Quello che ci ha incuriosito
e allo stesso tempo preoccupato è stata l’inusuale dialettica usata nella
risentita replica che il Senatore ha ritenuto esternare, quando tra un “questi
qua” (riferito ai “sine titulo”) ed i militari, lui sceglie i militari. Al
Senatore non è dato sapere che tra i “questi qua” ci sono circa 2.000 militari
in servizio. Non risulta, anche da quanto
informa il Senatore, che lui si è degnato di rispondere ad una sola di queste
email, centinaia o migliaia che fossero state. Sarebbe stato subito informato.
Ora, speriamo che lo apprenda. Al Senatore vorremmo rinnovare l’invito a meglio
informarsi. CASADIRITTO si potrebbe
mettere a sua disposizione per fornire ogni eventuale chiarimento e dettaglio.
Purchè lui lo voglia. Ma ancora! Sempre nella replica, piuttosto appassionata,
afferma che l’esito della votazione (per lui negativa in quanto l’emendamento è
risultato ulteriormente bocciato) dice che la cosa lo fa sorridere, in quanto
con “questo emendamento, gestito 1.000 volte e poi bocciato, “si sente preso in
giro” e rivolgendosi direttamente al Ministro della Difesa, che in quella sede
rappresenta il Governo e in quel momento esprime parere contrario, assieme al
Relatore, afferma “che non possiamo giocare” e che “la rampogna gliela tengo in
piedi” L’intero spezzone di questo appassionato “dialogo”, è riportato nel
filmato della Seduta al Senato, che CASADIRITTO
ha ritenuto opportuno immettere nel canale YOU
TUBE DI CASADIRITTO, ove è possibile documentarsi e riflettere. Ci viene
subito una domanda: perché quel modo di esprimersi? Perché SI RIVOLGE AL Ministro della Difesa in quel modo? Non abbiamo una risposta, ma solo
sconvolgenti pensieri. O meglio per associazione d’idee, ma è solo un
pensierino, vengono in mente altri simpatici episodi che QUELLA FAMOSA VOLTA un certo “giochetto” invece, riesce
perfettamente. Sempre al Senato con l’approvazione dell’emendamento 6. 21
quater (finanziaria 2010) Altri tempi, altri ministri, ma sempre lo stesso
obiettivo. Di quel “giochetto” ne stiamo pagando le conseguenze con i folli
canoni di mercato e con gli alloggi abbandonati da abitanti in fuga. Allora
quel gioco funzionò eccome. Ora non è riuscito. Quello che non sappiamo
esattamente è chi sono i giocatori occulti che lo conducono e chi ne sia
l’arbitro. Apriamo gli occhi e controlliamo che quello che è accaduto non si
ripeta. In Aula della Camera, ove dal 13 novembre inizia l’iter dello stesso
provvedimento. Avvertiamo, però gli aspiranti giocolieri che CASADIRITTO continuerà ha non abdicare
alla sua funzione, continuando però sempre non solo ad un mero compito
d’osservazione, ma facendosi parte e cercare di continuare ad interloquire ed a
proporre. La gara deve essere leale e quel tipo di “giochetti” non li
tolleriamo. I “QUESTI QUA”
non giocano, non fanno trucchi, ma hanno solidi principi etici, e soprattutto
argomentazioni e soluzioni. CASADIRITTO,
interprete da sempre dei “questi qua”, ma anche delle giuste esigenze della
Difesa, vorrebbe che altri, come si spera, facessero altrettanto.
IL
COORDINATORE NAZIONALE CASADIRITTO
Sergio Boncioli
P.S. Il filmato della Seduta del Senato è
visionabile sul sito youtube
CASADIRITTO:
www.youtube.com/watch?v=R_4JozgEcnk&feature=share&list=UUM5l278Dj8t_InyoWhHmLIQ
0 commenti:
Posta un commento