In questo inizio di 2013 è scoppiato in molti comuni italiani il "caso arsenico" ovvero dal rubinetto di molte città medio/piccole è ancora elevata la presenza di arsenico nell'acqua domestica, ma cosa implica la presenza di questo elemento chimico?

L'arsenico viene usato per la realizzazione di pesticidi, veleni, insetticidi, erbicidi, si può ben immaginare che non sia così salutare per l'organismo umano, se ce lo ritroviamo nell'acqua che esce dal rubinetto non bisogna esserne felici, ma bisogna preoccuparsi perchè in certe quantità può essere veramente dannoso per l'uomo con la possibilità di avere problemi cardiovascolari e nei casi estremi arrivare anche alla morte.

Ma qual'è la quantità di arsenico che il nostro organismo riesce a tollerare, ovviamente il fatto che la possa tollerare non è detto che allora lo si possa ignorare, senza incorrere in problemi?

L'arsenico può essere tollerato dall'organismo umano se la sua presenza nell'acqua non è superiore ai 10 microgrammi per litro, con questa quantità il corpo umano riesce a smaltirla ed a non subire danni nell'immediato.

Se la quantità passa ad un valore tra 10 e 20 microgrammi, il nostro corpo è in grado di tollerarlo, ma solo per periodi limitati di tempo, poi non riesce a smaltirla e possono insorgere problemi di circolazione e cardiaci.

Altissimi sono i rischi che si corrono se la quantità di arsenico supera i 20 microgrammi per litro d'acqua, in questi casi si può arrivare anche alla morte se si assume frequentemente acqua con questo valore.

Ma come si risolve il problema dell'arsenico nell'acqua dei rubinetti?

Molti ritengono che basti acquistare depuratori acqua a osmosi inversa da applicare al rubinetto, ma questo non è assolutamente vero, il procedimento di depurazione non riesce a bloccare le particelle di arsenico che rimangono nell'acqua.

L'unico vero modo per risolvere il "caso arsenico" è quello che vengano realizzati potabilizzatori d'acqua direttamente dalle amministrazioni che agiscano sul flusso della distribuzione degli impianti idrici cittadini.

Siamo quindi in mano alle istituzioni...

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