Mimmo Paternoster, rappresentante degli studenti al CNSU-CUN, commentando l’ultimo decreto del Ministro Profumo dichiara: «La polemica da sinistra sulle fasce ISEU è tutta una montatura: prevedere infatti delle fasce di reddito differenziate per le tre aree (nord, centro e sud) non farà altro che promuovere la mobilità ed incentivare le università a migliorare la propria offerta formativa e di servizi per vedere aumentati il numero degli iscritti».
 
Roma, 07 feb. – Anche Azione Universitaria, per bocca del rappresentante al CNSU-CUN, Mimmo Paternoster, difende gli ultimi provvedimenti del Ministro della Pubblica Istruzione: «In materia di diritto allo studio il prossimo decreto produrrà notevoli benefici agli studenti che richiedono borse di studio; se così non fosse stato, il centro-destra compreso il movimento universitario ed il movimento Giovanile del PdL non avrebbero mai appoggiato il provvedimento del Ministro dell’Istruzione Profumo che rappresenta l’ultimo atto della Riforma Gelmini.
Il decreto incrementa del 25%, per l’Anno Accademico 2013/2014, il numero delle borse di studio (passeremo da 114.000 idonei vincitori a 145.000); ne aumenta l’importo (ad esempio il trasferimento per gli studenti Fuori Sede passa da € 4.900,00 a € 5.500,00) ed infine riduce il numero degli studenti vincitori non idonei, per cui verrà arginato il fenomeno cosiddetto delle “false aspettative”».
«La polemica da sinistra sulle fasce ISEU – continua Paternoster – è tutta una montatura: prevedere infatti delle fasce di reddito differenziate per le tre aree (nord, centro e sud) non farà altro che promuovere la mobilità ed incentivare le università a migliorare la propria offerta formativa e di servizi per vedere aumentati il numero degli iscritti».
«Viene da chiedersi – conclude il rappresentante degli studenti – dov’erano le liste di sinistra, collegate a Pd e Sel, quando questo esecutivo ha tagliato il Fondo Finanziamento Ordinario, il Fondo per la Ricerca, quando ha bandito un concorso che si sarebbe dovuto svolgere secondo le vecchie modalità (per intenderci quelle che aveva “vietato” la Riforma Gelmini), ha concesso un’ulteriore proroga ai rettori (alcuni in carica dal secolo scorso) e dov’erano quando si è interrotto il percorso legislativo della Fondazione per il Merito, un ulteriore strumento a sostegno del Diritto allo Studio.
Per questo la protesta ora in atto da parte di queste associazioni poggia solo sulla disinformazione. Sono le stesse associazioni che tre anni fa dichiaravano di rappresentare la maggioranza degli studenti e che si sono viste poi minoranza all’interno dell’organo di più alta rappresentanza studentesca universitaria (Consiglio Nazionale Studenti Universitari – CNSU)».
Fonte: Ansa

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