MILANO – Dal cilindro magico dell'Expo 2015 è venuta fuori una proposta per certi versi inaspettata. Infatti, per lo chef ascolano Giuseppe Rainone detto Pino si sono aperti nuovissimi scenari ed interessanti orizzonti. Dopo che le telecamere di Mediaset lo hanno immortalato mentre era all'opera in uno "street food" ubicato tra i padiglioni di Gambia. Cina e Guinea Equatoriale, è giunto l'invito ufficiale ad avviare nel paese dei mandarini, e più precisamente a Shangai, una scuola di cucina targata Italia e sottotitolata Marche ed Abruzzo. Attraverso i fornelli dell'Expo Pino Rainone ha saputo coniugare con maestria delizie e sapori della cucina abruzzese e marchigiana. Olive ascolane (anche con variante al tartufo) di Agostino Bachetti , mozzarelline fritte, porchetta, cannelloni ed arrosticini sono solo alcune delle prelibatezze proposte al folto pubblico della grande rassegna meneghina. Tutto ovviamente prodotto attraverso una consolidata manualità artigianale e cotture al punto giusto. Particolare interesse da parte dei visitatori è stato riservato agli arrosticini preparati grazie all'innovativa attrezzatura ideata, progettata e commercializzata dalla ditta Lucci di Castilenti (Te). Insomma, Abruzzo e Marche si sono distinte all'interno di Expo puntando decisamente alle specialità tipiche regionali. Pino Rainone non è stato al centro dell'attenzione solo della Cina Popolare, ma anche dalla governante dei vari padiglioni che hanno voluto sapere tutto e di più sui piaceri gastronomici abruzzesi e marchigiane presentati all'Expo.
Alfonso Aloisi
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