Il progresso tecnologico prosegue su un binario sempre più spersonalizzante, ma paradossalmente sempre più vicino alla vita di ognuno di noi. Gli effetti negativi ad esso connessi rischiano di renderlo un "nemico" dell'uomo, divisivo e quasi "classista"?
L'uomo e il futuro della tecnologia: Joel Mokyr per il portale di Telecom Italia Macchine Volanti
A porsi questa domanda, cercando una risposta, ci ha pensato con un articolo l'economista israeliano Joel Mokyr, gradito ospite del portale Macchine Volanti, dedicato a innovazione e cultura digitale, ideato da Telecom Italia, gruppo leader nella telefonia e nella digital communication guidato da
Giuseppe Recchi. Ad una fase storica in cui il fiorire della tecnica e la luce rappresentata dalle scoperte scientifiche hanno contribuito a un superlativo miglioramento delle condizioni di vita dell'uomo, giunti nel ventunesimo secolo una riflessione sul ruolo trasversale della tecnologia e sul suo impatto sull'uomo appare, secondo Mokyr, d'obbligo. Persino l'economia stenta ora a star dietro alle innovazioni portate da quel settore dei servizi che, potenziato massicciamente dall'esplosione dell'information communication technology, ora sfugge ai vecchi modelli economici di misurazione dello sviluppo concepiti nel Novecento e basati su materie prime e statistiche annesse. Si dirà, afferma l'autore, che la tecnologia sta avendo un effetto socialmente sempre più disgregante, nella programmazione del nostro tempo dedicato al lavoro e alla vita privata. Da un lato, riprendendo l'esempio basato sulle innovazioni tecnologiche legate ai servizi, pochi professionisti elaborano oggi una miriade di prodotti tramite processi e conoscenze molto complesse ma fruibili da un ampio panorama di persone (smarthphone, connettività, informazioni). Un aspetto che accentua le differenze nella capacità di accesso, ben riassunte nel concetto di digital divide. Allo stesso modo la tecnologia ha offerto spesso degli effetti indesiderati, collaterali e non previsti: l'effetto serra per l'uso di combustibili fossili, la tossicità dell'amianto, innovativo perché ignifugo o il piombo nel carburante come additivo anti detonante. Un motivo per arrestare il progresso tecnologico al livello attuale? Nient'affatto, anzi la storia insegna che la tecnologia è spesso casuale e disordinata nelle sue scoperte e che la staffetta messa in atto con la scienza consente di migliorare anche quanto già realizzato, contenendo o eliminando gli aspetti indesiderati. Un lato questo senz'altro auspicabile e che rappresenta il primo stimolo alla crescita economica del futuro.
Le firme di prestigio del portale Macchine Volanti
Joel Mokyr è solo una delle ultime firme di prestigio del portale Macchine Volanti, lanciato a inizio settembre da Telecom Italia, società guidata dal Presidente Esecutivo
Giuseppe Recchi. Il progetto, nato per dare spazio ai temi del digitale, della cultura e dell'innovazione rientra nei piani della comunicazione web del Gruppo, che punta sempre più a riempire la rete di contenuti per consolidare la brand identity e fidelizzare un pubblico multipiattaforma. Macchine Volanti si pone dunque come luogo di riflessione sui contenuti digitali e sul cambiamento dei suoi fruitori, come descritto dal Presidente Esecutivo di Telecom Italia nel primo editoriale. Un vero e proprio laboratorio di idee, guidato dal noto blogger Massimo Mantellini con l'obiettivo di raccogliere e approfondire contenuti e argomentazioni, con un'esposizione ricca di riferimenti culturali, sociali e tecnologici, senza limitare alcun tipo di ragionamento. Ed è appunto così anche nell'articolo dell'economista israeliano pubblicato di recente, esperto di storia economica alla Northwestern University e specializzato sui temi economici legati al cambiamento tecnologico e alla popolazione.