Maria Elisabetta Alberti Casellati a Varsavia per le commemorazioni degli ottanta anni dallo scoppio della II Guerra Mondiale: il Presidente del Senato suona la "Campana di Pace".
Ottanta anni dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale: Maria Elisabetta Alberti Casellati in Polonia
"Ottanta anni fa, qui nel cuore dell'Europa, il sonno della ragione fece scoccare la scintilla che portò alla deflagrazione del più grande e luttuoso conflitto che la storia dell'uomo ricordi": lo sottolinea da Varsavia
Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il Presidente del Senato, in rappresentanza dello Stato italiano, è intervenuto lo scorso 1 settembre alle cerimonia organizzata per commemorare l'ottantesimo anniversario dello scoppio della Seconda Guerra mondiale. Presenti le autorità polacche e delegazioni provenienti da 36 diversi Paesi.
"Oltre 55 milioni di morti e una devastazione materiale e morale alla quale il mondo intero ancora oggi paga un dazio doloroso. È questo il bilancio dell'immane tragedia che porta il nome di Seconda Guerra Mondiale e che tra le sue pagine nere ci ha lasciato orrori senza precedenti come gli stermini e le deportazioni pianificate, i campi di concentramento, l'utilizzo di armi di distruzione di massa" ha ricordato
Maria Elisabetta Alberti Casellati. Oltre ad onorare il monumento al Milite Ignoto, il Presidente del Senato ha suonato la "Campana di Pace": un gesto di alto valore simbolico.
Maria Elisabetta Alberti Casellati: il ricordo di morti e distruzione sia monito per difendere pace e democrazia
Nel suo intervento a Varsavia il Presidente del Senato
Maria Elisabetta Alberti Casellati ha evidenziato come
"dalla resistenza al nazifascismo e tra le macerie e le lacerazioni provocate dal conflitto bellico" sia sorta "quell'Europa dei popoli che oggi tutti conosciamo e che, tra i suoi valori fondativi e innegoziabili, ha proprio il ripudio della guerra e l'esaltazione della pace, della libertà, della tolleranza, della democrazia". Il Presidente del Senato
Maria Elisabetta Alberti Casellati ha concluso con un auspicio:
"Il ricordo del sangue versato da milioni di vittime innocenti di ogni nazionalità e della distruzione che ne è conseguita sia dunque un monito per le Nazioni, in seno alle quali oggi è più che mai opportuno ribadire che quei valori e quegli ideali universali non possono e non devono essere mai messi in discussione".