La web reputation è la reputazione che ognuno di noi ha, traslata sul web. Ma come viene realmente veicolata la nostra immagine via internet? Il Comunicatore Italiano a Uno Mattina, condotto da Franco Di Mare. Pier Domenico Garrone, esperto di comunicazione, Alessandro Giovannini, esperto di web reputation e Gian Guido Folloni, presidente Isiamed.
Franco Di Mare: La comunicazione viaggia sempre più su internet, il pubblico è diventato mobile ed anche in Italia sta arrivando il citizen journalism, il giornalismo fatto da ogni cittadino in possesso di uno strumento di riproduzione di immagini digitali. L’interattività con i nuovi media è la formidabile novità di oggi, dove le informazioni attraverso twitter viaggiano più veloci delle agenzie. I lettori dei giornali web sorpassano quelli dei giornali cartacei.
Quanto può essere importante una fotografia a costruire o a distruggere una reputazione sul web?
Quali sono i problemi di tipo etico che derivano dall’accessibilità alle fonti web?
Come si fa a controllare che le notizie sul web siano reali, verificate e certificate?
A queste domande risponde Il Comunicatore Italiano.
Pier Domenico Garrone: Oggi l’immediatezza dell’informazione, come la trasparenza, hanno modificato sia la percezione della collettività, coinvolta più direttamente nelle creazione di valore di un fatto o di un’azione, sia il mestiere dei professionisti della comunicazione, orientato maggiormente alla verifica delle fonti. Il mondo degli operatori della comunicazione è in continua evoluzione. In questo contesto si inserisce Il Comunicatore Italiano, che si propone di far conoscere la web reputation, uno strumento che può attaccare la reputazione, ma anche valorizzare un linguaggio comune.
L’utente è sempre più coinvolto nel processo di creazione dei contenuti, una volta erano le redazioni a scrivere le prime pagine, oggi siamo noi pubblico ad interagire, anche grazie a twitter, che molte volte anticipa le uscite delle agenzie di stampa.
In conclusione il comunicatore è chi comunicazione fa ed il suo ruolo deve essere chiaramente definito.
Alessandro Giovannini: Gli utenti del web sono moltissimi e non si limitano a consultare il web, ma interagiscono con esso, quindi sono produttori di contenuti e diventano potenziali fonti informative. Una copertura capillare richiede degli strumenti tecnologici adeguati per analizzare migliaia di contenuti prodotti quotidianamente, ma anche un’azione umana qualitativa per “interpretare” un universo che si presenta in maniera decisamente eterogenea. L’analisi della fonte è fondamentale, come la verifica. Ed è fondamentale saper interagire con l’utente per verificare l’effettiva veridicità di quanto afferma.
Il passaggio dei giornali dalla versione cartacea a quella online è in atto ed è un passaggio epocale, che sta interessando anche l’Italia. Sarà fondamentale capire con quali strumenti interpretare il passaggio e quali saranno gli strumenti che consentiranno alle istituzioni, alle imprese e ai media di interagire con la nuova massa di contenuti prodotti dagli utenti della rete.
Gian Guido Folloni: Attraverso il web la reputazione può crescere grazie anche alla molteplicità di immagini e messaggi, ma il web può anche rovinare la reputazione.
In alcuni casi possono nascere problemi connessi all’etica professionale, chi si dedica professionalmente alla comunicazione deve essere capace oggi di usare questi strumenti, in modo da salvaguardare i diritti dei cittadini. L’uso della tecnologia, quindi, anziché essere positivo, può diventare devastante.
I giornali stanno cambiando ed il cambiamento è arrivato al punto di maturità: non cambia solo il mezzo, cambierà anche il modo di fare notizia, cambierà la professione giornalistica.
Quello che conta oggi è cogliere l’immediatezza del flusso di informazioni del web, interpretandolo eticamente ed occupandosi sempre di più di web reputation.