Tale proposta, supportata da puntuali indagini storiche, è stata presentata a firma dell’Assessore al Turismo e Attività Termali della Provincia di
Pavia, Renata Crotti, e dal presidente dell’
Associazione Varzi Viva, Antonio Di Tomaso, alla Consulta degli Itinerari Storici, Culturali e Religiosi istituita presso il Ministero dei beni Culturali.
Insieme a tredici comuni del territorio: Codevilla, Retorbido, Rivanazzano, Godiasco, Cecima, Ponte Nizza,
Bagnaria,
Varzi, Santa Margherita di Staffora, Menconico, Brallo di Pregola, e altri due comuni fuori provincia (Bobbio e Pozzol Groppo), la Provincia di Pavia e l’Associazione Varzi Viva chiedono il riconoscimento del tratto della
Via Francigena in Valle Staffora e del suo proseguimento nel versante della Val Trebbia fino a Bobbio, come realtà territoriali facenti parte del fascio di strade che formavano la Via Francigena.
Per presentare il progetto “
La Via Francigena in Valle Staffora” la Provincia di Pavia, il Comune di Varzi, l’Associazione Varzi Viva e l’Associazione Europea delle Vie Francigene organizzano per sabato 8 novembre alle ore 9,30, presso la sala “Cappuccini” di
Varzi, un
convegno sul percorso dei pellegrini che, attraverso la Valle Staffora, passando per Bobbio raggiungevano Roma. Ne verrà illustrato il tracciato viario e le strutture di accoglienza sorte sullo stesso, che confermano un intenso passaggio di uomini e di merci.
Vi partecipano l’assessore provinciale al Turismo,
Renata Crotti (“P
erché una Via Francigena in Oltrepò”),
Massimo Tedeschi, presidente dell’A
ssociazione Europea delle Vie Francigene (“Struttura, ruolo e finalità dell’Associazione Europea delle Vie Francigene”),
Alberto Conte, progettista di percorsi a piedi e su due ruote (“Le nuove tecnologie al servizio della valorizzazione dei percorsi storici”),
Fiorenzo Debattisti, vice presidente dell’Associazione Varzi Varzi (“Cenni storici sul percorso”).