La magia, intesa sia come insieme di arti divinatorie tipo cartomanzia e chiromanzia, è sempre stata molto praticata dagli zingari, un popolo nomade che porta nella sua storia leggende folcloristiche e racconti di magia e poteri occulti. I nomadi praticavano la magia sia come antiche arti sia sotto forma di altre pratiche delle cui origini si so oggi ancora molto poco. Alcuni studiosi ritengono che gli zingari vivessero soprattutto in India e che abbandonarono la loro terra di origine solo dopo il nono secolo, emigrando soprattutto verso l’Ovest, dove portarono la loro cultura, nella quale le convinzioni religiosi si mescolavano alle influenze magiche. Gli zingari venivano ritenuti a quel tempo, e ancora oggi lo sono, degli esperti di magia nonché delle persone dotate di grandi poteri magici, esperti nella pratica delle erbe medicinali e di pozioni d’amore o afrodisiache.

Ma ciò che diede maggior popolarità e fama a questo popolo fu senza dubbio l’utilizzo di arti profetiche, ovvero di tutti quei tipi di magia o di rituali rientranti nella categoria della divinazione, in particolar modo la lettura dei tarocchi, delle foglie di thè, delle linee della mano ma anche delle sfere di cristallo. Fu proprio questa convinzione nei loro poteri magici, considerati come dei doni naturali, che diede agli zingari un enorme fama, che ancora oggi resiste. Le donne erano predisposte alla lettura del futuro, del quale cercavano di carpire i segreti tramite soprattutto la pratica della chiromanzia.

Che si tratti di verità o di leggenda quel che certo è che ancora oggi numerose persone si rivolgono agli zingari per cercare di conoscere il proprio futuro, il che implica come al di là di qualsiasi verità forse un piccolo fondamento per queste credenze esiste.

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