Giustissima la considerazione, quasi ovvia.

La proposta parte dal solito Beppe Grillo e si articola in tre punti:
  1. Abolizione dei finanziamenti pubblici all'editoria
  2. Abolizione dell'ordine dei giornalisti
  3. Abolizione della legge Gasparri

Siamo tutti d'accordo sul fatto che finanziare l'informazione è pericolosa soprattutto se sono i partiti a farlo e con i soldi pubblici. Vorremmo tutti che queste risorse fossero dirottate verso chi davvero ne ha bisogno: le famiglie che, così si dice, non arrivano più nemmeno alla terza settimana del mese. Propaganda?

Non tutto è vero e non tutto è falso. Come sempre la verità è nel mezzo.

E, come sempre, il "mezzo" è molto semplice da individuare, basta volerlo.

La politica non è un mestiere ma una missione, la giustizia non è la politica ma un diritto, l'informazione non è un potere ma un obbligo.

Che, in altre parole, vuol dire:

  • nè la politica, nè la giustizia, nè l'informazione devono essere considerati "poteri". Sono funzioni e compiti, e devono essere considerati tali; il rischio è che, anche se solo uno diventa un "potere", ne corrompe e ne influenza anche gli altri due;
  • nessuno può essere finanziato da nessuno degli altri due; finanziare vuol dire controllare;
  • lo Stato siamo noi tutti, tutti i cittadini onesti che pagano le tasse, che prendono le decisioni in funzione di ciò che leggono, vedono e sentono e che desiderano vivere sereni con la consapevolezza che la legge esiste ed è davvero uguale per tutti.

La politica non è l'origine da cui partono la giustizia e l'informazione. Solo quando le tre funzioni fondamentali della nostra società viaggeranno su binari paralleli potremmo dirci realmente liberi.

0 commenti:

Posta un commento

 
Top