GRUPPO UNICREDIT: APPROVATI I RISULTATI CONSOLIDATI DEL PRIMO SEMESTRE DEL 2008 – UTILE NETTO A €2,9 MILIARDI

NEL SECONDO TRIMESTRE DEL 2008, BUONA PERFORMANCE NEL COMMERCIAL BANKING E CONTRIBUTO POSITIVO DELLA DIVISIONE MARKETS & INVESTMENT BANKING (MIB) – UTILE NETTO A 1,87 MILIARDI, IN CRESCITA DELL’ 3,8% SU BASI OMOGENEE

CONFERMATA L’EFFICACIA DEL MODELLO DI BUSINESS DIVERSIFICATO


NEL SECONDO TRIMESTRE DEL 2008, IN PARTICOLARE:

  • Utile netto di pertinenza del Gruppo a circa €1,87 miliardi, in riduzione del 10% a/a ma in crescita del 3,8% a/a su basi omogenee (1) e pre Purchase Price Adjustment (PPA) di Capitalia
  • Buona capacità di creazione di valore del Gruppo: EVA (2) per quasi €1 miliardo
  • Performance del Gruppo sostenuta dalla forte crescita nell’area CEE – Central and Eastern Europe (Ricavi: +24,0% a/a) e dal contributo positivo di MIB ai ricavi per circa €800 milioni, in sostanziale recupero (- €295 milioni nel primo trimestre del 2008)
  • Rigore nel controllo dei costi e del rischio:

  • Costi operativi (€4.223 milioni) in diminuzione dell’1% a/a su base omogenea
  • Costo del rischio a 53 pb con accantonamenti su crediti in diminuzione rispetto al primo trimestre del 2008 (€713 milioni da €755 milioni di marzo 2008)
  • Portafoglio ABS in diminuzione di €1,1 miliardi nel trimestre, a €11,6 miliardi.

  • Rafforzamento del capitale:
  • Core Tier 1 a 5,55%, +4 pb su marzo 2008 e Tier 1 a 6,30%, +11 pb su marzo 2008 (Basilea I)
  • Confermato l’obiettivo di Core Tier 1 a 6,2% a fine 2008 (Basilea II)


Nonostante il perdurare della congiuntura negativa dei mercati finanziari che continua a incidere sui risultati consolidati del Gruppo al 30 giugno 2008, il secondo trimestre dell’anno ha segnato un’inversione di tendenza, che ha interessato in particolare la Divisione Markets & Investment Banking , la più colpita nel primo trimestre. Prosegue il buon andamento delle attività tradizionali di commercial banking, trainate dalle Banche presenti nei paesi dell’Europa Centro Orientale, a conferma della validità del modello diversificato in termini geografici e settoriali.

Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit ha approvato oggi i risultati consolidati del primo semestre 2008 (3), chiuso con un utile netto di 2.873 milioni, in calo del 30,4% a/a e del 27,7% su basi omogenee; il calo è imputabile principalmente alla performance negativa della Divisione MIB nel primo trimestre. Depurato del risultato della Divisione MIB, l’utile netto di Gruppo risulterebbe infatti in crescita del 4,2% a/a pro-forma. L’utile netto del secondo trimestre del 2008, pari a €1.866 milioni, è in calo del 10,1% a/a, ma stabile su base comparabile. Al netto degli effetti economici relativi alla “Purchase Price Aldjustment” di Capitalia, l’utile netto sale del 3,8% a/a.

Il Gruppo ha conseguito nel primo semestre 2008 un risultato di gestione di €5.682 milioni, in calo del 24,8% a/a (-23,5% a/a a cambi e perimetri costanti). La flessione si riduce al 2,9% a/a escludendo il contributo negativo della Divisione MIB passato da € 1.473 milioni nel primo semestre 2007 a -€227 milioni nel primo semestre 2008.

Sull’andamento del risultato di gestione ha influito la dinamica dei ricavi di Gruppo nel primo semestre 2008: il margine di intermediazione si è attestato a €14.043 milioni, in riduzione del 9,6% a/a. L’andamento del secondo trimestre mostra una performance migliore con ricavi totali pari a €7.594 milioni, -4,0% a/a su base normalizzata, ma positivo del 7,4% a/a per le attività di commercial banking.

Il margine d’interesse, pari a €9.218 milioni, cresce nel semestre dell’11% a/a, crescita attribuibile sostanzialmente all’aumento dei volumi, sia sul versante degli impieghi (crediti verso clientela: €599 miliardi, +3,9% su dicembre 2007, + 7,4% a/a pro forma), sia su quello della raccolta verso clientela (pari a €402 miliardi, +3,0% su dicembre e + 8,0% a/a pro forma). Un effetto positivo, seppur limitato, sul margine d’interesse è derivato dalla dinamica dei tassi di mercato.

Nell’ambito delle divisioni, tutti i segmenti di business hanno contribuito in maniera significativa all’andamento positivo del margine di interesse: +45,9% (4) a/a per la Divisione CEE - che ha accresciuto il suo peso sul margine di interesse complessivo al 15,6% - e rispettivamente +6,5% e +8,2% a/a per le Divisioni Retail e Corporate .

Il perdurante impatto negativo delle turbolenze sui mercati finanziari ha continuato a incidere sui proventi di intermediazione e diversi (€4.825 milioni, - 33,3% a/a) anche se in misura più contenuta nel secondo trimestre 2008 (€2.914 milioni, -18,1% a/a).

Le commissioni nette si attestano a €4.802 milioni, -12,3% nel semestre a/a. Questo andamento è legato al generale calo delle commissioni relative ai servizi di gestione e amministrazione del risparmio (-20,2% a/a), attribuibile a un deciso calo delle commissioni legate agli organismi di investimento collettivo del risparmio (-26,6% a/a), di quelle relative al collocamento dei prodotti assicurativi (-20,8% a/a) e alle altre attività dell’area titoli (-10,9% a/a), e, in misura minore, alla flessione delle commissioni relative alle gestioni patrimoniali (-4,7% a/a). Alla fine del primo semestre 2008, i volumi complessivi delle attività gestite dalle società di Asset Management del Gruppo hanno subito una significativa contrazione (-16% rispetto a dicembre 2007 e -25% a/a). Per quanto riguarda le altre tipologie di commissioni, legate all’attività tradizionale di commercial banking del Gruppo, si registra una tenuta delle commissioni per incassi e pagamenti (+0,5% a/a) e l’incremento delle commissioni per altri servizi (+4,6% a/a).

Il risultato da negoziazione, copertura e fair value ha fatto segnare una perdita di €199 milioni (-€1.768 milioni sul primo semestre 2007), da imputarsi essenzialmente alla componente “Structured Credit”; peraltro il dato del secondo trimestre del 2008 risulta positivo per €484 milioni, registrando un’inversione di tendenza principalmente dovuta alla ripresa del mercato del credito strutturato.

I costi operativi, pari a €8.361 milioni, sono in significativo calo nel semestre a cambi e perimetri omogenei (-1,4% a/a), trend confermato anche dal dato del secondo trimestre dell’anno (€4.223 milioni, -1,1% a/a), che dimostra l’efficacia delle strategie di razionalizzazione e efficientamento avviate nell’ultimo biennio.

Le spese per il personale si attestano a €5.066 milioni, rappresentando a perimetri omogenei una riduzione del 2,8% a/a nel semestre. Questo andamento è riconducibile agli effetti del piano di incentivazione all’esodo connesso all’operazione di integrazione con l’ex gruppo Capitalia, a iniziative di ottimizzazione delle risorse impiegate nonchè alla riduzione dei compensi variabili legati alla performance della Divisione MIB. Questi elementi hanno compensato gli incrementi di costo nei paesi dell’Europa centro-orientale derivanti dalle iniziative di espansione della rete e dalle dinamiche salariali.

Le altre spese amministrative, che nel primo semestre 2008 sono pari a €2.965 milioni, si mantengono su basi omogenee stabili rispetto al precedente esercizio (+0,4% a/a). Tale risultato, confermato nel secondo trimestre dell’anno (€1.506 milioni, +0,2% a/a su basi omogenee) è anch’esso attribuibile alla politica di bilanciamento delle iniziative di sviluppo nei paesi dell’Europa centro-orientale con le azioni di contenimento delle spese realizzate da tutte le divisioni di business.

Le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (€633 milioni) risultano in leggera crescita rispetto al primo semestre 2007 (+3,8% a/a su basi omogenee), anche per l’espansione in atto nei paesi dell’Europa Centro-Orientale.

Il rapporto costi/ricavi si attesta al 59,5% (contro il 51,4% dell’anno precedente).
Gli accantonamenti per rischi e oneri sono pari a €128 milioni (+€31 milioni a/a).

Per quanto riguarda le rettifiche nette su crediti e accantonamenti per garanzie e impegni, i dati del primo semestre del 2008 (€1.468 milioni) mostrano un incremento dell’8,8% a/a su base omogenea (+3,3% a/a nel secondo trimestre del 2008). Tale incremento è dovuto in parte al deterioramento del ciclo economico e in parte legato alla crescita dei volumi di impiego.

I dati relativi all’attivo creditizio indicano che l’aumento delle rettifiche rientra nel quadro delle stringenti politiche di Gruppo volte al contenimento del rischio e al mantenimento di un’elevata qualità dell’attivo. Il totale dei crediti deteriorati netti (€16,5 miliardi a fine giugno 2008) registra infatti una riduzione rispetto alla fine del 2007 sia in termini di consistenze (-2,5% su fine 2007), sia in rapporto al totale dei crediti (2,75% contro il 2,95% di fine anno). La riduzione ha interessato in particolare le sofferenze nette (-5,6% nel semestre e -16 pb in termini di rapporto con il totale) e i crediti ristrutturati (-16% nei sei mesi, -4 pb sul totale), mentre le partite incagliate si mantengono stabili (+0,9% su dicembre 2007 e -3 pb) e i crediti scaduti registrano un lieve aumento in rapporto al totale crediti (4 punti base), nel segno della strategia prudenziale che contraddistingue il Gruppo.
In linea con tale strategia, il rapporto di copertura dei crediti deteriorati netti è aumentato di oltre un punto percentuale, passando dal 54,5% di fine 2007 al 55,6% di fine giugno 2008.
Gli oneri di integrazione, a seguito dell’operazione con Capitalia, ammontano a €91 milioni.
I profitti da investimenti realizzati nei primi sei mesi del 2008 sono pari a €382 milioni (€450 milioni nel primo semestre del 2007).
L’utile lordo dell’operatività corrente è pari, nel semestre, a €4.377 milioni, -30,1% a/a su basi comparabili;al netto della Divisione MIB il calo è dell’1,8% a/a. Il dato del secondo trimestre (€2.694 milioni) rileva, peraltro, un miglioramento a livello di Gruppo, -7,8% a/a su basi omogenee. Scontati gli effetti delle imposte (€1.041 milioni) e dell’utile di pertinenza di terzi (€303 milioni) si registra nel primo semestre 2008 un utile netto di Gruppo di 2.873 milioni, al netto dei 160 milioni della Purchase Price Adjustment dell’operazione Capitalia.
Il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo si attesta a €55.707 milioni (€57.724 milioni a fine dicembre 2007).
Il Core Tier 1 ratio secondo Basilea I passa dal 5,51% di marzo 2008 al 5,55% di fine giugno. Questo dato include l’impatto delle acquisizioni di Ukrsotsbank in Ucraina e di ATF Bank in Kazakhstan, la vendita di BPH in Polonia e lo squeeze-out di Bank Austria, più che controbilanciato dalla capacità organica del Gruppo di generare capitale. In crescita di 11 pb nel secondo trimestre anche il Tier 1 che si attesta a fine giugno a 6,30%.
Il Total Capital Ratio sale al 10,09% a fine giugno del 2008 dal 9,90% di marzo 2008.

A fine giugno 2008, la struttura del Gruppo risulta composta da un organico (5) di 177.571 dipendenti, in aumento rispetto alle 169.816 unità di dicembre 2007. Tale andamento è frutto della combinazione di diversi fattori: da un lato, una riduzione di 759 unità per operazioni di outsourcing, di 1.424 unità in Italia, principalmente riconducibili al piano di incentivazione all’esodo connesso all’operazione di integrazione con l’ex Gruppo Capitalia e di 3.219 unità a seguito della cessione di BPH; dall’altro lato, dall’aumento di risorse legato sia all’inclusione di nuove società nel perimetro di consolidamento, in particolare di Ukrsotsbank in Ucraina (+10.418 unità) e dall’espansione in Kazakhstan , Turchia e Russia .

La rete distributiva del Gruppo a fine giugno del 2008 è composta da 10.185 sportelli (6), (9.714 a dicembre 2007, +471 sportelli).


Si allegano i principali dati del Gruppo, lo stato patrimoniale consolidato, il conto economico consolidato e il conto economico trimestrale e i principali dati per divisioni. La documentazione non è ancora stata certifciata dalla Società di Revisione.



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Note:

1) A cambi e perimetro costanti ed al netto degli effetti della riforma del TFR e del fondo pensioni di Bank Austria sulle spese del personale del secondo trimestre del 2007 (variazione “normalizzata”)

2) EVA: Economic Value Added, calcolato come differenza tra NOPAT (risultato netto operativo dopo le tasse) e il costo del capitale

3) Le principali variazioni dell’area di consolidamento intervenute dalla chiusura dell’esercizio 2007 sono riconducibili:

  • all’ingresso di due società del Gruppo Ukrsotsbank;
  • all’ingresso di 31 società minori già controllate ma non consolidate (20 del Gruppo HVB e 11 del Gruppo BA-CA);
  • all’uscita di BPH 200, della banca ceca Hypostavebni Sporitelna AS, oltre che di FIMIT e Communication Valley dell’ex gruppo Capitalia.


Rispetto al primo semestre 2007, le ulteriori più significative variazioni di perimetro intervenute tra giugno e dicembre 2007 si riferiscono:

  • alla fusione per incorporazione di Capitalia SpA in UniCredit con efficacia 1° ottobre 2007. Il consolidamento iniziale del Gruppo Capitalia è avvenuto a partire da tale data secondo le modalità previste dal principio contabile IFRS 3 – AGGREGAZIONI AZIENDALI;
  • all’ingresso delle 3 società del Gruppo Aton, acquisito da Bank Austria nel mese di luglio, e del Gruppo JSC ATF Bank, acquisito sempre da Bank Austria nel mese di novembre, oltre a quello dei “conduit” promossi da HVB (BUFCO, Black Forest, Arabella e Salome) e del fondo immobiliare Euro Immo Profil, consolidati a partire da dicembre 2007;
  • all’uscita di LocatRent, ceduta da Locat a fine agosto, e di FMS Bank, ceduta da HVB a fine dicembre.
I conti economici del 2007 utilizzati a fini comparativi sono quelli ricostruiti nell’ipotesi che l’aggregazione con il Gruppo Capitalia fosse avvenuta all’inizio dell’anno. Gruppo Capitalia.

4) Per la divisione CEE occorre tenere conto dei nuovi consolidamenti delle banche acquisite in Ucraina e Kazakhstan, non incluse nel 2007.

5) “Full time equivalent “, nei dati indicati le società consolidate proporzionalmente, tra cui il Gruppo KFS, sono incluse al 100%. L’aumento di risorse su dicembre 2007 è dovuto all’inclusione di Ukrsotsbank (10.740 unità a marzo del 2008).

6) Il dato include gli sportelli delle società consolidate proporzionalmente (ad es. Koc Financial Services). L’aumento degli sportelli su fine 2007 è in parte legato all’inclusione di Ukrsotsbank (457 sportelli a fine giugno del 2008).

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