La parola "Gelsomino" deriva dal persiano " yasamin" con la sovrapposizione della parola " gelso ". Appartiene alla famiglia delle Oleaccee, ha fiori piccoli e stellati bianchi o gialli e molto profumati, e foglioline verde scuro lanceolate.

Comprende circa duecento specie. Il Gelsomino più noto è lo Jasminus officinale. Altra specie rinomata è lo Jasminum umile.

Il Gelsomino, originario del Malabar nelle Indie Orientali, fu importato nell'Europa dai navigatori spagnoli fra il 1524 ed il 1528. Ma in Italia sembra però che esistesse anche prima di quel tempo, e ne fa prova una figura di tal fiore ben disegnata e colorita che si trova nel Codice lasciatoci dal Rinio " Liber de Simplicibus" scritto nel 1415. Forse il Gelsomino ebbe nei suoi primi tempi la sorte comune con tanti altri fiori, fu o poco conosciuto o poco apprezzato.

La coltivazione del Gelsomino è molto facile . Qualunque terra va bene, vegeta però meglio nei terreni leggeri e freschi ingrassati con letame cavallino ben macerato. I geli, se intensi e prolungati, possono uccidere i suoi rami, ma basta tagliare in primavera verso terra i suoi rami per ottenere getti rigogliosissimi e riparare in soli due anni il danno sofferto. I gelsomini possono sopportare brevi periodi di freddo intenso, ma nelle regioni con inverni freddi è consigliabile coltivare queste piante in luogo riparato, evitando temperature inferiori ai -5°C.

Si riproduce per talea, è consigliato rinvasare in primavera e potare le pianticelle in primavera per contenerne le dimensioni. Infatti per il suo profumo dolce e intensissimo e si trova molto spesso come pianta rampicante nei nostri giardini e terrazze, e cresce quasi a diventare un alberello.
In certe zone d'Italia, specialmente il Liguria, si coltiva il Gelsomino per uso in profumeria.

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