BOCCIATE LE NORME "SPARATUTTO"
Dichiarazione di Ennio Bonfanti, resp. "fauna" della LAV Sicilia
"Vittoria! Gli animali selvatici e i parchi siciliani sono salvi: il Commissario dello Stato ha accolto il ricorso della LAV ed ha impugnato ben 3 dei 4 articoli della legge-sparatutto che prevedeva una vergognosa deregulation della caccia. Le norme denunciate dalla LAV ed oggi impugnate dal Commissario:
- no all'abbattimento di "animali domestici inselvatichiti": salvi anche cani e gatti randagi che, con questa invenzione terminologica, sarebbero potuti finire sotto i colpi delle doppiette in parchi e riserve;
- no agli abbattimenti nei Parchi in casi di danni all'agricoltura: nelle aree protette la fauna è protetta, se vi sono danni i Parchi devono indennizzare gli agricoltori e non usare i fucili;
- no all'abbattimento di fauna in aumento: salvi i conigli del Parco dell'Etna e di molte riserve che, grazia al divieto di caccia, si erano riprodotti e perciò facevano gola a molte doppiette;
- no alla vendita delle carni degli animali abbattuti nei parchi: era il vero scopo della leggina, ossia dare il via libera al business di salsicce di cinghiale".
"Sconfitto quel malcostume istituzionale che all'Assemblea regionale siciliana fa più danni delle doppiette, perché condotto da uomini pubblici che violano con arroganza la legge; bocciato l'abuso dei poteri legislativi dell'Ars usati per regalare a cacciatori e bracconieri nuove norme che rendono più facile il saccheggio della fauna. Come avevamo denunciato, quelle norme 'sparatutto' che l'ineffabile Assessore all'agricoltura on. La Via aveva salutato con favore, come al solito, perché andavano in direzione delle esigenze della lobby armieristico-venatoria erano frutto di un grossolano analfabetismo giuridico: norme totalmente incostituzionali che all'unanimità (nessun deputato all'Ars ha preso le difese degli animali selvatici!) hanno proposto e votato in spregio allo Statuto Speciale, usato come grimaldello per demolire le norme statali a tutela della fauna, ed alla Legge nazionale sulla caccia n.157 del 1992, vincolante anche per le regioni a speciale autonomia".
"Con l'impugnativa commissariale non solo si assicura il rispetto della legalità ma viene rispettato il sentimento protezionista ed animalista della maggioranza dell'opinione pubblica siciliana, ormai non più disposta a tollerare un massacro di animali selvatici - patrimonio della collettività - compiuto annualmente per il sadico divertimento di pochi. E' sconcertante il fatto che armieri e cacciatori siano le uniche e vere "specie protette" per la Regione, che antepone gli interessi della lobby venatoria a quelli generali della collettività: pur di accaparrarsi i voti delle doppiette, il Governo regionale e la maggioranza di Sala d'Ercole con un'inesistente opposizione a queste norme scandalose sono stati in grado di dire 'si' alla mattanza di decine di migliaia di animali in più che le nuove norme rischiavano di produrre. Un massacro infame scongiurato dall'intervento autorevole del Commissario".
31.10.2008
Ufficio Stampa LAV Sicilia
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