Quest’anno guardandoci intorno si respira poco l’atmosfera festosa che di solito accompagna questo periodo dell’anno. Siamo pur sempre in periodo di feste caratterizzato da scambi d’auguri. La tecnologia la fa da padrona con sms, mms, cartoline virtuali, mail e quant’altro per raggiungere in maniera immediata amici, parenti e conoscenti in ogni dove. Questo in teoria. La pratica può essere molto diversa per qualcuno di noi. Avere in casa un rubinetto funzionante, ma che non eroga acqua; avere un apparecchio tv, un elettrodomestico qualunque, funzionanti ma muti o immobili per mancanza d’energia elettrica, un telefono che non ha linea, sono tanti gli esempi. A chi non è accaduto almeno una volta? Poi tutto bene o male alla fine torna a posto in tempi ragionevoli. A me No. Da metà dicembre la WIND mi ha tagliato fuori e nonostante le continue segnalazioni al 155 tuttora sono senza connessione adsl. Sorvolo sulle difficoltà nel contattare il call center e sul tempo perso al telefono nell’attesa di parlare con un interlocutore, una persona vera e non una voce registrata; sorvolo altresì sull’impossibilità oggettiva a contattare amici e parenti, ma pongo l'accento sulla realtà dei fatti che, nonostante il guasto risulti aperto e le sollecitazioni più volte fatte all’ufficio competente, mi vede tuttora sfornita del servizio e lasciata senza averne una motivazione oggettiva e valida. A questo punto giorni fa ho deciso di passare ad altro operatore. Per questa semplice operazione (la Wind e tutti i gestori hanno 48 ore di tempo) pare che non ci siano soluzioni: a tutt’oggi la WIND non mi ha fornito il codice migrazione, necessario per passare ad altro gestore. Insomma pare che sia incatenata a WIND. Sappiamo che l’Italia è una Repubblica e tutti i cittadini sono uguali. E’ vero? Episodi come questo, e ce ne sono tanti, fanno pensare che siamo invece sottoposti a molteplici “micro” dittature. Ciò che più m’irrita è non avere interlocutori e sentirmi inerme. Farei un appello a questo punto. Proporrei una pubblicità “a rovescio”: NON PASSARE A WIND…TI LASCIA IN PANNE. Sono molto, ma molto arrabbiata”.

Maria Luisa D’Onofrio

Roma, 31 dicembre 2008

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