“Telefono Azzurro è disponibile ad intervenire a supporto della Protezione civile. Operatori esperti nell’intervento in situazioni traumatiche come questa e volontari, sono pronti a raggiungere l’Abruzzo per prestare un primo soccorso psicologico ai bambini e agli adolescenti e alle famiglie coinvolte in questo dramma” ha dichiarato il Professor Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro. “E’ fondamentale offrire assistenza pratica e informazioni per aiutare i sopravvissuti ad affrontare le necessità più immediate, non solo da un punto di vista fisico, ma anche psicologico. Da questo punto di vista, i bambini e gli adolescenti hanno bisogno di essere rassicurati, ascoltati, protetti, di essere aiutati ad evitare risposte di chiusura e isolamento. Anche i media, nella loro fondamentale opera di informazione, debbono ricordarsi che i bambini sono davanti allo schermo del televisore: determinati dettagli – a maggior ragione se ripetutamente riproposti - possono accrescere la loro ansia e le loro paure, soprattutto quando siano raccontate storie drammatiche che riguardano altri bambini. Infine va ricordato che, coerentemente con la Carta di Treviso, i bambini vittime di eventi traumatici non devono essere intervistati o prendere parte a trasmissioni che possano turbare il loro sviluppo psico-fisico”. Una tragedia come quella avvenuta in Abruzzo non porta con sé purtroppo solo i gravissimi danni materiali alle persone ed alle cose, ma colpisce a livello psicologico chi ne è coinvolto, soprattutto i bambini, indifesi rispetto ad eventi così catastrofici. E’ per questo che Telefono Azzurro, sulla scorta delle esperienze maturate in passato, si è reso disponibile ad intervenire, mettendo a disposizione una task force composta da operatori esperti sull’assistenza in eventi traumatici e da volontari, per raggiungere nei prossimi giorni le zone colpite dal sisma. “Ora bisogna pensare a come proteggere i bambini e le loro famiglie rispetto alle conseguenze traumatiche dell’evento”, ha affermato Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro e Professore di Neuropsichiatria infantile presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. “Occorre fornire ascolto, accoglienza da parte di operatori esperti. Mi sento in questo momento di rivolgere anche un appello accorato ai media perché, nella loro fondamentale opera di informazione, tengano ben presente, relativamente ai bambini, alcune regole già enunciate nella Carta di Treviso e che in queste situazioni assumono un valore particolare. Arricchire un servizio di particolari drammatici può creare un effetto di incremento dell’ansia nei bambini; anche intervistare persone evidentemente sotto shock, accresce le paure e lo stress dei bambini, soprattutto se le storie raccontate riguardino bambini della loro età. Occorre invece uno sforzo comune, per evitare di provocare ulteriore sofferenza ai bambini e agli adolescenti, sostenendo le loro famiglie, stando loro vicini ed evitando che si chiudano nel proprio dolore”.

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