Alla vigilia delle elezioni, abbiamo incontrato Luigi de Magistris, ex magistrato ed ora candidato alle europee come indipendente delle liste Italia dei Valori di Antonio Di Pietro per conoscerlo meglio da vicino.
Dottor De Magistris, perché ha deciso di scendere in politica ed in particolare di candidarsi alle europee?
“Ho fatto il magistrato per quindici anni e lo avrei voluto continuare a fare ; l’ho fatto con abnegazione e sacrifici assoluti. In prima linea in territori molto difficili in Calabria e in Campania. Non appena inchieste molto delicate hanno toccato tasti particolari come “Why not” e “Poseidone” accertando che ci sono state interferenze sul mio operato che poi hanno portato al trasferimento di sedi e funzioni. Di fronte a questo e al fatto che mi è stato impedito di svolgere le funzioni che ho ricoperto per tanti anni mi è stato proposto di portare la mia esperienza, competenza, la professionalità in politica che poi è il luogo in cui si può realizzare il bene della società, il perseguimento del bene collettivo e poi praticare gli stessi valori con cui uno ha fatto il magistrato”.
L’Europa è molto distante dall’Italia, dai suoi problemi, dalla sua gente. Non crede che era meglio candidarsi alle provinciali della sua città o attendere le elezioni del sindaco o del presidente della regione?
“No, l’Europa è molto importante per costruire questo progetto di cambiamento del Paese, l’Italia ha un futuro derivante ancora dall’Europa. L’Europa deve difendere la democrazia del nostro Paese, deve difendere la Costituzione. Si può fare tanto per il lavoro e per l’economia, il punto cruciale come l’immigrazione e cioè, come dire, io in questo momento sono stato visto da Antonio Di Pietro che mi ha proposto la candidatura come un punto di riferimento per unire l’intero paese come l’Italia sul tema dei diritti quindi credo sia più importante avere una candidatura e svolgere un ruolo in tutto il territorio nazionale in modo funzionale a unire il paese fermo restante che l’attenzione molto forte sarà data anche ai temi di Napoli quindi pur non essendo candidato alle elezioni amministrative l’attenzione sarà molto forte per le tematiche napoletane e campane”.
Tra i tanti partiti ha scelto l’Italia dei Valori di Antonio di Pietro, entrambi magistrati. Perché?
“Non è che ho scelto, la proposta mi è stata fatta da Antonio Di Pietro, da Italia dei Valori e del resto è l’unico schieramento che può porre in questo momento un progetto così forte, un progetto così credibile, un progetto che va a rompere con un sistema castale con un’imposizione del potere che ha riguardato tanto il centrodestra quanto il centrosinistra, la situazione della Campania; quindi, come dire, è un progetto di ampio respiro tutto in costruzione tra l’altro c’è l’assoluta novità che Italia dei Valori ha proposto alle europee nelle liste quasi tutti esponenti della società civile e quindi credo che si stia facendo qualcosa di veramente innovativo nella politica”.
La magistratura ha perso un valido pm, la politica cosa troverà?
“Sicuramente è stata una sconfitta per la magistratura il fatto che non mi è stato più consentito di fare il pubblico ministero, troveranno la stessa persona con gli stessi ideali con cui ho fatto il magistrato gli stessi valori che verranno applicati in politica quindi da questo punto di vista non cambierà nulla per quanto riguarda la mia persona, il mio modo di essere”.

Al Parlamento europeo rischia di incontrare Mastella, nei cui confronti continua l’azione della magistratura, se lo dovesse incontrare cosa gli direbbe?
“Non devo chiedere nulla a Mastella, i miei interlocutori sono altri per la verità”.
Lei è un magistrato prestato alla politica o ha abbandonato definitivamente la toga?
“Non è che ho abbandonato la toga questo è sbagliato perchéè il consiglio superiore della magistratura che mi ha tolto le funzioni di pubblico ministero, non sono io che ho buttato la togga. La mia è una scelta definitiva, è impegno molto ambizioso quello di contribuire a cambiare il nostro paese”.
L’indagine di cui è più orgoglioso, quella che le ha dato maggior successo e quella che le dato maggiori problemi.
“Il magistrato non è che fa tante inchieste, io le ricordo tutte quante, ne ho fatte tante molto importanti di cui si è parlato di meno a livello nazionale non ce ne è una in particolare che ricordo. Quelle che mi hanno dato più problemi sono le ultime che sono assunte a maggiore notorietà nel paese che sono Why not e Poseidone che mi hanno creato più problemi tanto che mi hanno portato all’allontanamento dalla Calabria e all’esautoramento dalle funzioni di pubblico ministero”.
Ha due figli, che futuro vede per loro e che Italia contribuirà a lasciargli?
“Io credo che l’impegno in politica è fatto per dare un futuro diverso non solo a noi stessi ma anche ai nostri figli, un paese che sta scivolando in un regime autoritario con un restringimento forte degli spazi, si sta attuando un disegno eversivo della Costituzione in particolare attraverso la realizzazione del piano di nascita democratico voluto da Licio Gelli attraverso la disintegrazione degli organi di garanzia bisogna vigilare per mantenere la democrazia nel nostro paese, per dare uno sviluppo economico diverso che sia compatibilmente con l’ambiente e quindi politica completamente diversa per migliorare non solo l’ambiente ma anche la qualità della della vita e che abbandonino un poco i modelli che in questi trenta anni abbiamo avuto e che sono quello dell’apparenza invece dell’essere il consumismo senza regole e il consumatore universale; bisonga mettere la cultura al centro politico del nostro Paese” .
Come andrebbe risolta la crisi della FIAT di Pomigliano d’Arco? Farà qualcosa in Europa per gli operai che rischiano il posto di lavoro?
“Certo in Europa si può fare tantissimo per il lavoro; pensare di affrontare le questioni non siolo quella di Pomigliano D’Arco ma tante questioni che stanno in tutt’Italia; noi abbiamo già fatto una proposta molto importante che potrebbe essere immediatamente operativa ed è quella dei contratti di solidarietà. Quindi bisogna assolutamente non disperdere il lavoro di tante persone e fare in modo di preservarle e intervenire immediatamente perché non si possono lasciare le persone in mezzo alla strada”.
La sua città, Napoli, è afflitta da problemi atavici come la “camorra”, l’immondizia nonostante i miracoli di Berlusconi, la disoccupazione e la cattiva gestione politico/amministrativa. Lei ha una cura giusta per questi malanni?
“A tale riguardo, bisogna operare con decisione per affrontare il tema della camorra, dei rifiuti e dell’immondizia devi evadere una classe dirigente capace, innanzitutto onesta e questa è una precondizione della politica; una classe dirigente competente in grado di affrontare questi temi, in grado di porre un argine alla penetrazione della criminalità nel tessuto economico finanziario e nella gestione della cosa pubblica e della politica. Sui rifiuti c’è stata una politica completamente fallimentare, bisogna puntare sulla raccolta differenziata e non sui termovalorizzatori, sulla camorra bisogna spezzare il legame della gestione del denaro, dei fondi e finanziamenti europei e della criminalità organizzata; poi c’è da registrare un fallimento del centrosinistra in Campania, quindi ci vuole una classe dirigente completamente diversa che valorizzi le bellezze del territorio campano che sono il turismo, l’arte, la cultura, le piccole e medie imprese”.
Perché dovrei votare De Magistris rispetto a Berlusconi o a Casini o a Franceschini o ad altri?
“Oltre che per le idee che stiamo portando avanti , per la storia che abbiamo rappresentato, io ho dimostrato con i fatti di stare ovvero dalla parte della giustizia, della tutela dei diritti e della difesa della Costituzione e si è pagato anche un prezzo per questo”.
L’immigrazione è un problema o una risorsa?
“Il tema dell’immigrazione va risolto a monte cioè capire perché ci sono flussi migratori dall’Africa verso l’Italia, bisogna intervenire migliorando la salute di quelle regioni da cui provengono gli emigranti e intervenire sugli stati autoritari affinché diventino democrazia e non reprimano le minoranze Bisogna nei confronti degli immigrati che fanno reati vanno puniti ma non va criminalizzata l’immigrazione in quanto tale perché ci sono tanti immigrati vengono in Italia per lavorare e fanno tanti lavori che gli italiani non vogliono fare ed essere razzista non fa parte di uno stato democratico. È sbagliato idealizzare come respingere indiscriminatamente le persone che arrivano.”

Alessia Saggese, Vincenzo Piscicelli

0 commenti:

Posta un commento

 
Top