Fino a qualche anno fa il nome di Kira Muratova era pressoché sconosciuto ai più. La figura e l’opera di quest’originale regista (la cui personale biografia
si snoda attraverso ben quattro nazionalità, Romania, Moldavia, Russia, e Ucraina) sono state a lungo un caso emblematico di censura in Unione Sovietica.
Dopo anni di ostracismo da parte di un’ottusa burocrazia i suoi film hanno ricevuto un primo ‘sdoganamento’ ufficiale solo nel 1986, in piena perestrojka gorbacioviana. Gli storici e gli studiosi non hanno esitato a ritenere il cinema della Muratova come uno dei più personali ed intensi dell’epoca post-staliniana, mai in linea con i canoni estetici del realismo socialista, un vero e proprio “anello mancante” nello sviluppo del cinema sovietico.
Moviement per conoscere ed approfondire un po’ più da vicino il ‘fenomeno Muratova’ si è avvalsa del contributo di alcuni tra i più valenti studiosi della sua filmografia.
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