Massimo Bianconi ha presentato a Jesi la prima giornata di studio dedicata, nelle Marche, a “Lo scudo fiscale ter”, che si è svolta nell’Auditorium di Banca Marche, alla presenza di numerosissimi professionisti del settore.
Realizzata grazie alla collaborazione scientifica di Paradigma, la lunga giornata è iniziata col saluto del presidente di Banca Marche avvocato Michele Ambrosini, che ha sottolineato l’importanza del ruolo della Banca quale oggetto intermediario in materia fiscale e quale partner dello Stato e dei soggetti interessati al rimpatrio e alla regolarizzazione dei beni di cui alla legge sullo “scudo fiscale”.
L’avvocato Arturo Betunio, della direzione Centrale Normativa dell’Agenzia delle Entrate, introdotto dal coordinatore dei lavori dottor Carlo Masiello, Amministratore delegato di Paradigma, ha presentato gli obiettivi ed i contenuti della circolare dell’Agenzia delle Entrate. Il professor Guglielmo Maisto, dell’Università Cattolica di Piacenza, ha specificato che “l'inasprimento delle sanzioni per le violazioni del monitoraggio fiscale e per la costituzione di disponibilità in paradisi fiscali costituiscono uno dei motivi per rimpatrio e regolarizzazione. A ciò si aggiunge la chiara priorità anche politica che i Governi del G8 hanno attribuito al contrasto dei paradisi fiscali. E' quindi ragionevole ritenere che I patrimoni occultati all'Erario e nascosti all'estero avranno sempre maggiori difficoltà a mantenere l'anonimato e anche la loro utilizzazione ne risulterà drasticamente ridimensionata. Sono queste considerazioni che fanno pronosticare un buon successo al provvedimento sullo scudo fiscale”.
Numerosissimi interventi hanno vivacizzato ed accresciuto l’interesse durante l’intera giornata: l’avvocato Marco Cerrato, ha preso in esame le precedenti edizioni dello Scudo fiscale, “rispetto alle quali la platea dei soggetti interessati si e' ampliata ai trusts e alle società controllate e collegate estere residenti in paradisi fiscali estere (Cfc).
Il dottor Luca Miele, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha sottolineato che “lo scudo fiscale costa il 5% del valore delle attività finanziarie e patrimoniali indicato nella dichiarazione riservata” Questo valore, che viene lasciato alla discrezione del dichiarante, costituisce l’importo della “protezione” nei confronti dei futuri accertamenti”.
Alcuni interventi critici sono stati tra gli altri quelli della professoressa Livia Salvini, dell’Università Luiss, che ha affrontato il tema del rimpatrio e della regolarizzazione, concludendo che "l'anonimato previsto per chi rimpatria attività finanziarie e non e l'ostacolo posto agli accertamenti e alla punibilità di alcuni reati costituiscono il nucleo portante del provvedimento” ed infine sottolineando “le incertezze poste dalla normativa su alcuni rilevanti profili, primo fra tutti la efficacia dello 'scudo' contro gli accertamenti IVA". Il professor Tommaso Di Tanno, dell’Università di Siena, si è soffermato sull’estensione dello scudo alle controllate e collegate localizzate in paradisi fiscali. “I relativi costi (5%) restano a loro carico: ma i benefici si ripercuotono sui soci (al momento occulti) delle stesse. E’ dubbio se fra i soci possano ricomprendersi, oltre alle persone fisiche, anche le società, come pure la concreta fruibilità dei benefici in questione”. L’avvocato Gabriele Escalar ha dibattuto le cause ostative del rimpatrio e della regolarizzazione, sottolineando le contestazioni di violazioni, le attività di accertamento, la provenienza da attività criminose. Il professor Ranieri Razzante, dell’Università Mediterranea, ha precisato che “allo scudo fiscale si applicano pressoché in toto le norme contro il riciclaggio”. L’ingegner Gennaro Pieralisi, che ha approfondito il tema se lo scudo fiscale ter sia una misura per le imprese, ha riassunto il suo intervento, dopo averne spiegato le ragioni, con un sintetico “Lo scudo ter mi fa arrabbiare ma è conseguente e logico”.
Nelle conclusioni dei lavori, il direttore di Banca Marche Massimo Bianconi ha definito il Convegno “un evento di grande valore per offrire agli operatori del settore un’occasione di arricchimento professionale e lo Scudo Fiscale, affiancato ad altre iniziative quali, ad esempio, la moratoria (a cui Banca Marche ha già aderito), potrà contribuire anche allo sviluppo delle imprese nella misura in cui gli operatori – tra cui la Banca e Voi, professionisti – sapranno cogliere le opportunità offerte dall’afflusso di nuovi capitali”.
Ulteriori informazioni sull’evento sul sito istituzionale di Massimo Bianconi nella sezione “news ed eventi”.
Jesi 5 ottobre 2009
Su Massimo Bianconi
Laureato in Scienze Politiche presso l'Università La Sapienza di Roma, ha frequentato un Corso di specializzazione in Discipline Bancarie presso la facoltà di Economia e Commercio dell'Università degli studi di Roma ed un Corso intensivo di gestione bancaria presso la SDA Bocconi.
Ha avviato la sua carriera al Banco di Santo Spirito per il quale è stato responsabile di varie strutture aziendali, sia nella Rete commerciale che presso la Direzione Generale.
Ha quindi ricoperto nel corso degli anni vari ruoli in diversi settori di attività, tra cui quelli di Direttore Generale della Cassa di Risparmio di Spoleto, Condirettore Generale della Banca Agricola Mantovana, Vice Direttore Generale della Banca di Roma, Direttore Generale di Cariverona Banca S.p.A., Direttore Generale Credito Italiano S.p.A., Responsabile Coordinamento Commerciale, Marketing Strategico e Corporate Identity del gruppo Sanpaolo Imi S.p.A.
Attualmente è Direttore Generale di Banca delle Marche S.p.A. e Presidente della Commissione Regionale ABI Marche.
Sito: www.massimobianconi.it
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