C'è un'artista giuliese che porta in giro per il mondo i valori della terra d'Abruzzo: Deborah Malatesta. E' tornata in Abruzzo per trascorrere le festività natalizie con la sua famiglia e la incontriamo in una fredda giornata al Grand Hotel Don Juan.

"E' gratificante tornare nella mia terra, mi sembra un sogno poter passeggiare sul lungomare e ricordare l'infanzia, incontrare persone cresciute con me, osservare la mia città".

-Ci racconta del suo lavoro, delle esperienze vissute che l'hanno portata a diventare un'attrice.

"Ho iniziato a recitare a 16 anni e subito dopo mi sono trasferita a Roma. L'Accademia d'Arte Drammatica, l'Università, il diploma di attore, la laurea in Metodologia e Critica dello Spettacolo e poi tante rappresentazioni. Sono stata Cassandra nell'"Agamennone", Estella in "A porte chiuse" di Sartre, la seconda vegliatrice in "Il marinaio" di Fernando Pessoa. Poi tanti altri personaggi e serate-evento, programmi televisivi, come "www.giovani.it.", fino ad arrivare al debutto sul grande schermo come protagonista, nei panni di un uomo, nel film "Totem Blue"".

-E adesso Deborah dove vuole arrivare?

"Dopo la presentazione del film ho lavorato per lo studio dell'immagine. Da alcuni giorni è attivo il sito ufficiale (http://www.deborahmalatesta.it/) attualmente in working progress. Con la collaborazione di Massimo Ferrari, fotografo eccezionale, è in preparazione il mio nuovo book".

-Un personaggio come te non farà certo a meno di Facebook?

"Facebook è il costante contatto con il fans club, per comunicare e scambiare opinioni. Ho diverse finestre che permettono di vivere la realtà, condividere, tenere informati in tempo reale tutti coloro che chiedono amicizia".

-E i progetti futuri?

"Sto lavorando per l'organizzazione di uno spettacolo teatrale e la realizzazione di manifestazioni culturali di notevole interesse che dovrebbero andare in scena tra l'estate e l'autunno prossimo, ma potrete riconoscere il mio volto in campagne pubblicitarie importanti, tra i quadri di Delano Andreozzi e, ancora, sull'ultimo numero della rivista tedesca IiD. Ho stretto diversi contatti con amministrazioni locali per la partecipazione ad eventi culturali che mi stanno facendo studiare diversi autori del novecento".

-Sei molto semplice, molto vera: come ti trovi in un mondo così diverso dalla realtà?

"Ho iniziato con il teatro perché sono rimasta affascinata dalle tavole del palcoscenico, ma poi ho capito che l'espressività poteva andare anche verso altre forme".

-Sei contenta del gradimento che la gente ti riserva?

"E' il pubblico che decide di accettarti con uno sguardo o un applauso e fino ad oggi posso ritenermi soddisfatta. Alcuni progetti sono in embrione, altri in avanzata fase di studio. Per scaramanzia non vorrei dire di più".

Alfonso Aloisi

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