Salute fisica e salute mentale spesso sono collegate: disturbi fisici possono facilmente essere causa di malesseri psicologici e viceversa, quindi volersi bene e concedersi dei piaceri fa bene allo spirito … e anche al corpo.

Lo scopo dei centri benessere è quello di mettere a disposizione quelle piccole coccole che fanno star bene e che nella vita di tutti i giorni, molto spesso, mancano: dal massaggio alla sauna, passando per la buona cucina e il semplice relax. Questo è quello che si può trovare in alcuni grandi alberghi centro benessere, per i quali la cura e il benessere dell’ospite sono un lavoro serio, e gli extra come la sauna, il bagno turco, i massaggi e le zone relax, diventano ovvietà, regalando agli ospiti un soggiorno da sogno, lontano dalla realtà di tutti i giorni in cui molti non trovano nemmeno il tempo per prendere un caffè seduti. Ecco allora che i centri benessere, che siano centri a sé stante oppure parte di grand hotel o di un hotel centro benessere, danno la possibilità a chi si rende conto di aver bisogno di rallentare un po’ il ritmo di dedicare un po’ di tempo a sé stessi: tecniche di massaggio orientale, bagni di cristallo, lettini rilassanti, saune … le possibilità di scelta sono moltissime, e le più semplici non sono certo da mettere da parte: una comoda sedia a sdraio con un bel libro, un aperitivo sorseggiato a bordo piscina o un bel tuffo in acqua, la varietà non manca, e le possibilità sono quelle che vogliamo darci. I soggiorni in grand hotel, che molto spesso funzionano anche da hotel meeting, danno la possibilità di godere dei piccoli grandi piaceri, tanto semplici quanto benefici; ricordarsi di voler bene a sé stessi, nella fretta del tran-tran quotidiano, a volte riesce difficile, e il risultato è che spesso si vivono le giornate per compiere i propri doveri, ma con pochissimi momenti dedicati a sé stessi. In fondo, ci meritiamo qualche ricompensa, no?

In più, ogni regione d’Italia, e ogni città, offre le sue specialissime coccole culinarie: la buona cucina è un punto d’orgoglio, soprattutto nel Bel Paese, in cui ogni regione è fiera di offrire la sua ampia gamma di specialità culinarie. Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia ogni regione vanta un’enorme varietà di piatti, e ognuna presenta il suo cavallo di battaglia insieme ad una quantità di altri piatti meno conosciuti ma assolutamente degni di essere assaggiati. Per esempio, se la Romagna è conosciuta per la sua piadina, avrà tutto il piacere di far conoscere le altre sue specialità, come i cappelletti, gli gnocchi, il cotechino e tante altre.

La cucina romagnola è, diversamente dalla vicinissima e abbondante cucina emiliana, una cucina povera, dove per “povera” si intende non poco varia ma fatta con ingredienti semplici, facilmente reperibili in tutte le case, il cui risultato magari sono piatti comodi da mangiare fuori, al lavoro: anche pensando all’amata piadina, per esempio, è facile immaginare che fosse un pasto da consumare fuori casa, durante le giornate di lavoro nei campi; è particolarmente comodo per la sua forma e per il fatto che non è necessario mangiarlo appena fatto, anzi è buono anche freddo.



A cura di Lia Contesso

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