Fare il pendolare di questi tempi è impresa tutt'altro che facile: oltre ai sempre più irritanti ritardi, adesso ci si mettono anche pulci, pidocchi e sporcizia generalizzata.
Se nel Far West viaggiando in treno si poteva correre il pericolo di subire un attacco da parte degli indiani, i rischi che corrono i viaggiatori italiani contemporanei sono sicuramente meno spettacolari, a volte più subdoli, apparentemente meno pericolosi. Di sicuro, però, sono causa di stress e arrabbiature feroci, nelle migliori delle ipotesi, o di veloci corse al pronto soccorso, se ci si imbatte in un convoglio per cui non sono stati attivati servizi di sanificazione e disinfestazione sufficienti.
I problemi dei viaggiatori, infatti, non riguardano solo i frequenti ritardi che li obbligano a spostare appuntamenti, a perdere ore di lezione, ad arrivare tardi al lavoro, ma riguardano anche lo stato di pulizia di molti vagoni, che lasciano a dir poco a desiderare. Sedili sporchi, toilette impraticabili, sporcizia accumulata: prima di sedersi sul sedile di un treno italiano controllare lo stato del nostro sedile è sicuramente una buona abitudine, ma tutto ciò sarebbe ancora tollerabile se almeno si avesse la sicurezza di non venir assaliti da simpatici animaletti. Le notizie che riportano casi di persone attaccate da pulci o pidocchi, durante un viaggio in treno, non risalgono poi a molto tempo fa. Sembra incredibile, ma anche ai giorni nostri in Italia è possibile imbattersi in vagoni infestati da insetti vari. Ultimo caso in ordine di tempo riguarda una passeggera del treno Padova-Milano, che lo scorso aprile ha dovuto fare i conti con un nugolo di pidocchi fuoriuscito da un buco del poggiatesta: avendo riportato varie punture, la passeggera è dovuta scendere dal treno e recarsi al pronto soccorso, per poi riprendere il viaggio il giorno dopo. Un episodio non smentito da Trenitalia, che pure assicura che il convoglio in questione era stato oggetto dei servizi di disinfestazione necessari, come tutti i treni che percorrono l'Italia in lungo e in largo. Sicuramente, come puntualizza la compagnia, l'accesso ai treni è permesso a tutti, senza distinzioni basate sul grado di igiene personale, e quindi non è sempre possibile controllare che nessun passeggero porti degli ospiti indesiderati a bordo. In questo caso, però, è anche vero che il foro da cui sono usciti i pidocchi che hanno attaccato l'ignara passeggera doveva essere notato da chi si era occupato della disinfestazione del vagone.
Senza però arrivare a questi casi limite, per i quali si potrebbe anche lasciare il beneficio del dubbio a chi dovrebbe occuparsi di garantire viaggi il più possibile sereni ai passeggeri dei treni e un servizio di pulizie quantomeno soddisfacente, e prendendo in considerazione solo lo stato di pulizia in cui solitamente versano i nostri treni, non c'è comunque da stare allegri. Un'indagine realizzata nel 2008 dalla Codacons rivelava che circa il 38% degli Intercity aveva sedili sporchi, e il 18% toilette impraticabili, mentre una recentissima indagine effettuata dai Nas su alcuni convogli in transito nella stazione di Lamezia Terme in seguito ad una segnalazione di una puntura di zecca contratta a bordo di un Intercity, ha fatto emergere condizioni irregolari di pulizia e igiene, con sporcizia e eccessiva usura degli arredi.
Viaggiare dovrebbe essere un piacere, ma di questi tempi è già tanto se non diventa un'odissea.
Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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