"Montefeltro vedute rinascimentali" è il nome del nuovo progetto proposto dal comune di San Leo che, con l'aiuto della Provincia di Rimini e di San Leo 2000, ha tutte le caratteristiche necessarie per diventare un vero e prorpio museo a cielo aperto.
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L'ide del programma nasce nel 2007, quando rosetta Borchia, pittrice e fotografa di paesaggi, e Olivia Nesci, docente di Geomorfologia all'Università di Urbino, iniziano ad analizzare alcune opere di Pietro della Francesca e, andando avanti con le ricerche, capiscono che i paesaggi sullo sfondo del "Doppio ritratto dei duchi di Urbino" (conservato agli Uffizi) e di "San Girolamo e un devoto" (dalle Gallerie dell'Accademia di Venezia) sono una rappresentazione delle valli e delle montagne della Valconca, ella Valmarecchia e del Montefeltro.
Grazie a numerosi studi scientifici di ogni genere- dalla sovrapposizione dei profili delle montagne visibili nei dipinti con le forme attuali dei rilievi, all'analisi geomorfologica degli elementi non più riscontrabili sul luogo a causa degli agenti climatici - le due ricercatrici hanno confermato il legame territoriale tra l'artista rinascimentale e la zona di confine tra l'Emilia-Romagna e le Marche.
Da questa scoperta, molto importanti e con grandi potenzialità di sviluppo, il Comune e la Provincia mirano a costruire un progetto di valorizzazione turistica del territorio in chiave culturale, allestendo a San leo dei veri e prorpi balconi panoramici dai quali sarà possibile vedere con i prorpi occhi i paesaggi che Pietro della Francesca decise di rappresentare sulle sue tele.
"Si tratterà quindi di un museo unico al mondo e fuori dalle mura tradizionali, capace di far entrare lo spettatore all'interno dll'opera e di rendere più tangibile e reale l'arte del pittore umanista" afferma Rosetta Borchia.
Presupposto fondamentale per il lavoro delle due "caccatrici di paesaggi", e quindi per realizzazione dell'idea, è indubbiamente la conservazione del territorio, sapientemente portata avanti fino ad ora dalla popolazione locale, mostratasi rispettosa e consapevole della ricchezza della loro terra natale.
"Il prospetto vuole essere il più eco-sostenibile possibile, evitando un approccio invasivo in modo tale da mantenere intatto il paesaggio, senza andare a deturpare ciò che "Montefeltro vedute rinascimentali" vuole esaltare e mostrare al pubblico" sostiene Davide Barbadoro, presidente di San Leo 2000.
La Fortezza di San Leo sarà inoltre utilizzata come punto di raccolta per tutti i visitatoti che, accompagnati da guide adeguatamente formate, potranno raggiungere i punti strategici attraverso sentieri e stradine appositamente rese più agevoli.
L'iniziativa sarà inoltre arricchita da allestimenti che saranno realizzate all'esterno e all'interno del Castello, già utilizzato per mostre ed esposizioni.
Ciò che "Montefeltro vedute rinascimentali" si propone di attuare è quindi accrescere l'offerta turistica culturale, proponendo itinerari capaci di ripercorrere i luoghi visitati da grandi artisti rinascimentali e non, abbinandoli però alle già presenti tipologie di vacanza realizzabili sul luogo, dall'eno-gastronomica all'escursionistica.
Gli approfondimenti delle due studiose continuano e, grazie anche alla collaborazione di Silvia Cuppini Sassi, docente di Storia dell'arte all'Università di Urbino, già entro i 2012 il museo a cielo aperto potrebbe allargarsi, proponendo altri tre punti panoramici riconducibili ad altrettante opere rinascimentali dell'autore toscano.

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