Quando si parla di case ed edifici l’argomento diventa piuttosto delicato in quanto sono tantissimi i dati da verificare, come quelli che emergono dalla visura ipotecaria ad esempio.

Ma un conto è quando si parla di problemi tra privati ed un altro è quando il problema viene segnalato dall’unione europea…
Eh si sembra proprio da alcune notizie recenti che l’UE di Bruxelles abbia chiesto all’Italia di conformare la normativa nazionale alla direttiva comunitaria sul rendimento energetico degli edifici e quindi il nostro paese ha due mesi per adeguare la legislazione nazionale alla Direttiva 2002/91/CE.
Nel dettaglio vediamo che l’UE ci ha contestato innanzitutto la certificazione energetica in quanto tali attestati dovrebbero esser rilasciati esperti qualificati indipendenti per tutti gli edifici nuovi e per quelli esistenti. In Italia invece secondo la legislazione i proprietari possono autocertificare il rendimento energetico se dichiarano che il loro edificio fa parte della classe di consumo inferiore e che i costi energetici per il probabile inquilino o compratore saranno elevati.
Un’altra contestazione viene per quanto riguarda l’affitto infatti l’attestato secondo la legge italiana è obbligatorio solo per i nuovi edifici escludendo quelli esistenti che non ne abbiano già uno al momento del termine del contratto d’affitto. Ultima contestazione viene dalla mancanza di controlli regolari per quanto riguarda gli impianti di condizionamento dell’aria. In caso di mancato adeguamento a queste richieste l’Italia va in contro ad una multa.

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