Quando si deve scegliere una casa, un negozio o un ufficio, la prima cosa da decidere è se prendere in affitto o acquistare.
Se vi siete trovati alle prese con la scelta di un appartamento o di una quadrifamiliare in cui abitare o di un negozio o un ufficio in cui svolgere la vostra attività, saprete anche che la prima decisione è: compro o prendo in affitto? Sia l’acquisto che l’affitto presentano infatti vantaggi e svantaggi, e a seconda del tipo di uso che si vuole fare dell’immobile e di molte altre variabili, una scelta può essere preferibile all’altra.
Innanzitutto, bisogna dire che in molti casi l’affitto è una scelta obbligata per quanti non possono chiedere un mutuo, ma questo non significa che il mutuo, qualora sia possibile richiederlo, sia sempre e comunque preferibile all’affitto. Uno dei casi in cui l’affitto è senza dubbio più vantaggioso dell’acquisto, per esempio, è quando si sta cercando un appartamento per un periodo determinato. Se non pensiamo di rimanere nello stesso appartamento per, diciamo, più di 10 anni, infatti, l’affitto può essere vantaggioso rispetto all’acquisto di una casa che in pochi anni dovremmo rivendere e rimettere a nuovo – con un’ulteriore spesa da parte nostra – magari prima ancora di aver estinto il mutuo.
Ed eccoci dunque al secondo vantaggio dei contratti d’affitto: in genere, a meno che non ci siano indicazioni diverse all’interno del contratto, chi prende in affitto un appartamento, una casa bifamiliare o qualsiasi altro tipo di immobile non deve farsi carico degli interventi di ristrutturazione e di manutenzione straordinaria. Un particolare da non sottovalutare, se si considera quanto onerosi possono essere interventi di questo tipo.
Questo per quanto riguarda l’affitto di case e appartamenti ad uso abitativo. Per quanto riguarda la locazione di negozi e uffici, i vantaggi aumentano: dando per scontato che, quando si avvia un’attività, bisogna mettere in preventivo un considerevole dispendio di soldi per l’attrezzatura specifica, è facile capire come a chi apre un negozio convenga risparmiare per investire in questo senso, preferendo dunque un contratto d’affitto ad un acquisto. A tutto questo si aggiunga che la legge “aiuta” notevolmente l’inquilino di un negozio in affitto: se il proprietario del negozio, dopo 12 anni di contratto, non rinnova l’affitto, infatti, deve corrispondere all’inquilino l’equivalente di 18 mensilità di canone, e se decide di venderlo, deve dare la prelazione a chi lo occupa.
Il mutuo è invece preferibile nel caso in cui si abbia intenzione di stabilirsi in pianta stabile all’interno di una casa o di un appartamento. In questo caso, infatti, il non dover corrispondere un canone mensile rappresenta un guadagno sul lungo termine. Inoltre, col tempo l’immobile potrebbe acquistare valore e costituirebbe dunque un migliore investimento rispetto ad una casa singola in affitto. Nel caso dell’acquisto di un negozio, però, bisogna tenere presente che se questo si trova in una zona non molto strategica o non prestigiosa probabilmente non sarà così facile rivenderlo, e non acquisterà molto valore col tempo. Diverso è invece il discorso per gli uffici, che potrebbero essere venduti più facilmente dei negozi anche se non sono ubicati in zone particolarmente favorevoli.
In conclusione, la scelta tra vendita o acquisto di un immobile dipende molto dalla lunghezza o brevità del periodo in cui intendiamo soggiornarvi e dal tipo di attività che intendiamo svolgerci, oltre che dalla nostra disponibilità economica e dall’effettiva possibilità di chiedere o no un mutuo.
Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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