L’officina è un ambiente di lavoro piuttosto antico che presenta delle caratteristiche peculiari anche per quanto riguarda l’arredamento e la divisione degli spazi.

Come ogni altro ambiente di lavoro, anche l’officina si contraddistingue per la scelta dei mobili e degli arredi (banchi da lavoro, cassette porta utensili e così via), che devono rispondere alle esigenze di chi ci lavora e permettere di compiere determinate operazioni specifiche. Se pensiamo alle officine d’oggi, sicuramente ci vengono in mente mobili in metallo, grezzi ma robusti, e numerosi strumenti e macchine che ai non addetti ai lavori possono sembrare venire dallo spazio. Un’idea di uno spazio piuttosto tecnologico e moderno quindi, ma non tutti sanno che le origini dell’officina sono abbastanza antiche. L’officina come l’intendiamo noi nasce nel corso dell’Ottocento, in concomitanza con la rivoluzione industriale e la diffusione delle macchine a vapore in grado di muovere i macchinari utensili, e anche se le officine moderne sono ormai dotate di strumentazioni ovviamente molto più evolute e variegate (le macchine a vapore, tanto per fare un esempio basilare, sono state sostituite dai motori elettrici) e di mobili sempre più funzionali, le officine del diciannovesimo secolo possono comunque essere considerate come i progenitori di quelle attuali.

Le officine moderne sono caratterizzate da una specifica divisione degli spazi e da arredi e strumenti particolari. Per quanto riguarda gli spazi, possiamo dire che solitamente un’officina è composta da vari reparti: i reparti per i posti di lavoro, per le macchine utensili e per i magazzini dove viene riposto il materiale. Ogni spazio deve rispondere a delle precise norme di sicurezza, e include banchi da lavoro e tutti gli altri mobili e attrezzature necessarie.

Senza entrare troppo nel tecnico, possiamo però comunque provare a passare in rassegna i principali mobili da officina, cominciando dal banco da lavoro. La superficie del banco di lavoro è solitamente realizzata in metallo, un materiale particolarmente resistente e durevole, e le gambe devono essere robuste e anch’esse resistenti. In genere non è troppo profondo (per darci modo di avere sotto mano tutto quello di cui potremmo avere bisogno) e soprattutto non deve essere troppo basso, per non costringerci a piegarci troppo e quindi a lavorare con più difficoltà. Un’altezza consigliabile è 100 cm. Sotto il piano di lavoro, che potrebbe essere profilato con un bordino rialzato per impedire agli oggetti di cadere, è utile inserire un piano parallelo dove riporre oggetti e strumenti vari.

Passiamo ora agli armadi. Anche in questo caso, come per la maggior parte dei mobili da officina, il materiale prescelto è il metallo. Molti sono i tipi di armadi presenti sul mercato e studiati per rispondere a diverse esigenze, dagli armadi resistenti al fuoco dove riporre le sostanze infiammabili agli armadi rinforzati, senza dimenticare gli armadi spogliatoio, da posizionare ovviamente all’interno degli spazi riservati al personale.

Completano il campo degli arredi per officine le sedie e il tavolo da lavoro. Le sedie e gli sgabelli tecnici usati nelle officine sono solitamente girevoli, elevabili e dotati di spalliera regolabile e, in caso, di sedile imbottito, per permettere di lavorare in tutta sicurezza e comodità. I tavoli, infine, possono essere muniti di un apposito vano ospitante un impianto elettrico ed uno idraulico, necessari alla diposizione di apparecchiature specifiche sul tavolo stesso.



Articolo a cura di Francesca Tessarollo
Prima Posizione Srl – posizionamento nei motori

 

 

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