Se un tempo la maggior parte degli italiani era solita trascorrere tutta la vita nella stessa casa, negli ultimi tempi tale tendenza sembra si stia invertendo.
Per i nostri nonni e i nostri genitori la casa, villa bifamiliare o appartamento che fosse, era una delle certezze della vita, un punto fermo, un luogo in cui trascorrere gran parte della propria vita, se non la propria intera esistenza. Provate a pensare ai vostri genitori: con tutta probabilità, dal giorno del loro matrimonio, avranno vissuto sempre fra le stesse mura domestiche, tirate su magari con fatica e sacrifici. Per non parlare dei nonni: a meno che non siano stati tra coloro che furono costretti ad emigrare all’estero o in regioni più ricche rispetto alla loro, in molti casi la loro dimora non sarà quella in cui avranno vissuto solo dopo essersi sposati, ma quella in cui avranno trascorso tutta la vita, dalla nascita alla morte. Una casa che, in certi casi, sarà passata di generazione in generazione, vedendo nascere e crescere membri di diverse età ma appartenenti tutti alla stessa famiglia.
È quasi pleonastico dire che non è più così: molti giovani cambiano casa dopo il liceo per andare a studiare in un’università lontana e prendono una stanza, un monolocale o un bilocale affitto; altri giovani e meno giovani cercano fortuna all’estero e prima o dopo lasciano il nido, e in generale molti sono coloro che, prima di arrivare ad una condizione stabile sia dal punto di vista affettivo che lavorativo, e che possono dunque decidere di fermarsi e andare a vivere stabilmente, appunto, in una casa, cambiano abitazioni, appartamenti e magari città. Se in passato molte erano le persone che in vita abitavano solo in due case (quella dei genitori e la propria), al giorno d’oggi cresce il numero di coloro che traslocano spesso e volentieri.
A dirci che siamo diventati un popolo di “traslocatori” è un’indagine condotta su un campione di 5.000 persone e che ha rivelato come ogni italiano traslochi, in media, 2,5 volte nel corso della vita, mentre il 26% degli italiani cambia casa più di quattro volte, e il 13% intraprende l’impresa del trasloco sei volte – se non di più - più nel corso della vita.
Un dato da non sottovalutare, soprattutto se si considera che cambiare casa non è mai facile, (provate a pensare di dover visionare annunci casa singola e di dover spostare tutte le vostre cose, mobili, libri ecc. per sei volte), e che la maggior parte degli italiani si dedica ad una siffatta faticosa impresa senza affidarsi a delle ditte specializzate in traslochi. Il 53%, per la precisione, non coinvolge dei professionisti del trasloco, ma si limita a rimboccarsi le maniche e a chiedere l’aiuto di amici e parenti. La ragione è facilmente intuibile: rivolgersi ad una ditta di traslochi può essere davvero molto costoso, soprattutto se non si sceglie una casa all’interno dello stesso comune della precedente abitazione (come molto spesso accade), e ance se è innegabile che fare tutto da soli può davvero essere molto complicato (il 47% di coloro che hanno scelto il fai da te si dicono pentiti della propria scelta), d’altro canto è anche vero che non tutti si possono permettere il lusso della comodità e della professionalità di una ditta specializzata.
Quel che è certo è che se, al contrario dei nostri nonni e genitori, non riusciamo – o non aspiriamo – a trovarci una sistemazione a lungo o lunghissimo termine, rischiamo davvero di passare parte della nostra vita a spostar scatoloni!
Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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