Fino al 31 dicembre prossimo sarà possibile visitare la mostra Elogio del Dubbio negli spazi di Punta della Dogana a Venezia.

Da qualche anno la già ampia offerta artistica e museale del capoluogo veneto è stata arricchita da un nuovo museo arte contemporanea Venezia a Punta della Dogana. Ed è proprio a Punta della Dogana che è in corso la mostra “Elogio del Dubbio”, inaugurata il 10 aprile 2011, che si protrarrà fino alla fine del 2012.

La mostra, tesa a celebrare ed approfondire la dimensione del dubbio, ospita una sessantina di opere realizzate da circa venti artisti del calibro di Maurizio Cattelan, Sigmar Polke, Donald Judd, Runi Horn, Tatiana Trouvé ed Edward Kienholtz, giusto per fare qualche nome. Si tratta in parte di opere già viste nell’ambito di altri eventi ed esposizioni, e in parte di opere create ad hoc per la mostra veneziana. Opere diverse tra di loro, di artisti diversi, ma accomunate dal tema del dubbio, inteso come messa in discussione del concetto di identità e dubbio per quanto riguarda il rapporto tra dimensione intima, personale e dell’opera.

Ma perché realizzare una mostra d’arte contemporanea Venezia dedicata proprio alla tematica del dubbio? La risposta ci viene da Caroline Bourgeois, curatrice della mostra, che in un’intervista rilasciata a Fabrice Bousteau ha spiegato come il concetto di dubbio sia di estrema importanza, in quanto fa parte della nostra sfera più intima e ci permette di crescere e stimolare il nostro pensiero ad evolversi. Potremmo dunque dire che porse dei dubbi significa, in senso lato, mettersi in discussione senza rimanere incatenati ad una convinzione, alle apparenze, alle credenze e così via. È mettendo in discussione quello che pensiamo essere un dato di fatto, una certezza, che riusciamo ad ampliare la nostra mente e ad espandere il nostro pensiero, e l’arte è sicuramente, e da sempre, uno dei mezzi migliori per spingere le nostre menti sempre più in là.

Quello di dubbio è un concetto molto ampio e sfaccettato, che può riguardare diversi ambiti e avere varie accezioni. Non è dunque un caso che visitando la mostra di Venezia e soffermandosi sulle singole opere esposte si abbia l’impressione di trovarsi di fronte a varie interpretazioni del concetto di dubbio. Nell’installazione Décor: A Conquest – XIX and XX Century dell’artista belga Marcel Broodthaers, per esempio, il dubbio è da leggersi come contrasto tra apparenza e realtà, tra l’apparente serenità della scena borghese rappresentata e la realtà cruda della guerra del Vietnam. L’opera di Roni Horn è invece tesa ad indagare la dimensione del dubbio anche in senso linguistico, e l’obiettivo dell’artista è comprensibile già dal gioco di parole che caratterizza il titolo dell’opera: Well and Truly, in cui il termine inglese “well” può voler dire sia “bene” che “pozzo”. L’algerino Adel Abdessemed, presente alla mostra con tre opere raccolte in una stanza interamente a lui dedicata, interpreta invece il concetto di dubbio come incertezza ed angoscia quotidiana.

È possibile visitare la mostra tutti i giorni, tranne il martedì e il 24 e il 25 dicembre, dalle 10 alle 19. Una buona occasione non solo per approfittare di un week end all inclusive in Veneto e per conoscere le opere di alcuni dei più importanti artisti contemporanei, ma anche per visitare Punta della Dogana, ristrutturata nel 2009 da Tadao Ando e diventata, da ex porto monumentale della città, uno degli spazi museali di riferimento di Venezia per quanto riguarda l’arte contemporanea.


Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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