MONZA – Quando la passione granata si trasforma in una bici con i colori del Torino dedicata all'indimenticabile Gigi Meroni. Al momento della tragedia di Superga (4 maggio 1949, ore 17:03) Sergio Pilla aveva da poco compiuto dieci anni. Pur abitando a Napoli (nato a Seregno in provincia di Milano nell'aprile del '39) era già tifoso del "Grande Torino", come tiene a precisare. Sergio Pilla era sempre attaccato alla radio, una Phonola ancora custodita gelosamente tra le mura domestiche, attraverso la quale seguiva le gesta del mitico Toro. Proprio da quel mezzo di comunicazione, all'epoca considerato un lusso, il nostro tifoso seppe dell'incidente aereo che cambiò il corso del Torino. Così parla Sergio Pilla, ora residente a Monza, della sua passione: "Quei ragazzi stroncati dall'incidente aereo non formavano solo una squadra di calcio, ma rappresentavano per me e per tanti coetanei una filosofia di vita, un modo di essere". Gli domandiamo dell'idea della bici granata: "Per tantissimi anni ho pensato a qualcosa che potesse ricordare il Grande Torino e così ho ideato la due ruote marca "Grande Torino" modello Superga 1949. Ho scelto la bici –continua Sergio Pilla- in quanto sin da piccolissimo ne ero appassionato. Tra l'altro ero un "bartaliano" anche se Coppi era tifoso del Torino. Ho avuto un pensiero anche per Gigi Meroni, la "farfalla granata" che tutti ricordano con particolare nostalgia". Infine Sergio Pilla vuole togliersi qualche sassolino dalle scarpe: "Il Torino è una società con scarse risorse economiche, diciamo povera. L'hanno fatta fallire pur essendo in un'area dove tanti industriali tifano per i colori granata, ma non vogliono avere problemi di sorta o addirittura hanno legami con
Alfonso Aloisi
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