Luglio a Venezia fa rima con una parola in particolare: Redentore! L’appuntamento con questa festa tradizionale, per quest’anno, è per il 14 e 15 luglio.

Se provate a chiedere a un veneziano, o ad un turista che ha già partecipato all’evento, qual è la festa tradizionale più sentita e spettacolare di Venezia, con tutta probabilità vi sentirete rispondere che niente è meglio della festa del Redentore. Evento tradizionale e di origine antica, inizialmente solo religioso e in seguito arricchitosi anche di una forte componente festaiola e secolare, la festa del Redentore è sicuramente uno degli eventi estivi veneziani più famosi e più apprezzati sia dagli abitanti della città lagunare sia dai turisti e visitatori italiani e stranieri. La festa del Redentore Venezia si svolge ogni anno a luglio, di sabato e domenica: quest’anno le date da ricordare sono il 14 e 15 luglio.

Ma quali sono le caratteristiche principali di questa festa, che la rendono così amata e conosciuta? La prima cosa che viene in mente, parlando della festa del Redentore, è il grandioso spettacolo pirotecnico che illumina il bacino di San Marco e che fa stare migliaia di persone col naso all’insù. Lo spettacolo pirotecnico si svolge tradizionalmente al sabato a partire dalle 23.30. Per ammirare i fuochi al meglio, molte sono le persone che si accampano sulle rive della Giudecca, nei pressi della Chiesa del Redentore, assicurandosi così un posto in prima fila da cui godersi lo spettacolo. E non mancano nemmeno coloro che, a bordo delle barche, ammirano i fuochi artificiali direttamente dal mare, da una posizione ancora più privilegiata.

La domenica è invece animata dalle regate: si comincia nel pomeriggio con la regata dei giovanissimi a bordo di pupparini a due remi, seguita da altre regate. Imbarcazioni protagoniste, oltre ai pupparini, sono ovviamente le immancabili gondole, simbolo della città lagunare.

Altro tratto caratteristico della festa del Redentore Venezia è il ponte votivo che viene allestito per l’occasione e che va a collegare le Zattere alla Giudecca, su cui sorge la chiesa del Redentore. Sono questi gli unici giorni in cui le due sponde sono collegate tramite un ponte, ponte che viene aperto al sabato verso sera e su cui si riversano moltissime persone, che raggiungono l’isola della Giudecca sia per attendere l’inizio dello spettacolo pirotecnico sia per assistere alla benedizione del Patriarca di Venezia dalle gradinate della Chiesa e partecipare in seguito alla messa.

E qui arriviamo alla componente religiosa della festa, nata nel XVI secolo in seguito alla liberazione di Venezia dalla peste che aveva colpito duramente la città tra il 1575 e il 1577. Proprio per cercare di sconfiggere questa piaga, che aveva già costato a Venezia oltre un terzo della sua popolazione, nel 1576 il Senato Veneziano fece costruire la Chiesa del Redentore come ex voto. Passata la pestilenza, venne presa la decisione di ricordare la liberazione della città dalla peste ogni anno con la costruzione di un ponte votivo provvisorio.

E dopo cinque secoli i veneziani e i turisti che trascorrono vacanze benessere nei pressi della città lagunare continuano a celebrare la festa del Redentore, una festa che, pur conservando la sua origine e componente religiosa, ha assunto nei secoli anche altre caratteristiche che ne fanno una delle feste tradizionali più spettacolari e particolari del bellissimo capoluogo veneto.



Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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