Carlo Malinconico: "Occorre subito manutenere e ammodernare il Paese"
Carlo Malinconico: "Evidente debolezza dell'esecutivo in campo nazionale e internazionale"
L'attuale Governo italiano non è adatto ad affrontare le sfide che il Paese dovrà vincere per uscire dalla crisi economica causata dalla pandemia. È l'opinione di Carlo Malinconico, avvocato e Presidente di Progetto Italia che, in un editoriale scritto per AffariItaliani.it ha criticato le misure finora adottate per la ripartenza. "Innanzitutto, l'Esecutivo è nato per finalità ben diverse. È visibilmente segnato dalla sua genesi e dal rapporto conflittuale con gli ex alleati, da una parte, e con le regioni del Nord, dall'altra. Tutto ciò certo non giova alla solidarietà nazionale". Secondo il giurista, incrementare la liquidità è stata una misura obbligata, ma nei prossimi mesi c'è bisogno di una visione più ampia e a medio-lungo termine. Ma, soprattutto, ci sarà bisogno di un governo forte per realizzarla: "Le istituzioni, si sa, camminano sulle gambe degli uomini - scrive Carlo Malinconico - personalità autorevoli sono in grado di coinvolgere nel progetto di rinascita del Paese le migliori energie e di parlare autorevolmente in Europa".
"Infrastrutture, banda larga e sicurezza del territorio": la ricetta di Carlo Malinconico
Un progetto che dovrà innanzitutto essere condiviso con il popolo italiano, che dovrà partecipare al processo decisionale attraverso la rappresentanza parlamentare, oltre che sindacati, terzo settore e organizzazioni di professionisti. La ripresa italiana dovrà puntare in particolar modo su tre pilastri: "Le infrastrutture sono lo snodo fondamentale - spiega Carlo Malinconico - ambiente, difesa del territorio da alluvioni e inondazioni, trasporto pubblico. La banda larga è un'esigenza non più procrastinabile. Occorre finalmente la messa in sicurezza del territorio, in previsione del cambiamento climatico e delle sue conseguenze anche sull'innalzamento del mare, la realizzazione di bonifiche e la ricostruzione delle località colpite dai terremoti". Per quanto riguarda poi la "sburocratizzazione del Paese", altro caposaldo della ripresa, bisognerà sì attuarla ma con la partecipazione diretta delle imprese, in grado di segnalare cosa dover semplificare. "Non dovrà, poi, essere tralasciato impegno nella sanità e nella ricerca, convogliando cospicue risorse in quella direzione. Nel Rinascimento sorprende il numero di artisti contemporaneamente presenti nelle nostre città. La ragione - conclude Carlo Malinconico - sta proprio nel "contagio" virtuoso della tecnica e della conoscenza. Dobbiamo ricostituire queste condizioni per lo sviluppo della creatività degli italiani".