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| Liberi di non comprare. Un invito alla Rivoluzione |
Dice l'autrice, Raffaella Milandri: “ Dobbiamo
cessare di essere consumatori e ridiventare persone. Per non essere più
denaro, o ciò che abbiamo, ma per essere
di nuovo uomini”.
Il libro di Raffaella Milandri, uscito in nuova
edizione per la Mauna Kea edizioni, “Liberi di non comprare. Un invito alla Rivoluzione”, ha continuato a mietere
successi e si riconferma quanto mai attuale. Anzi, si potrebbe aggettivare col
termine “profetico”. Incentrato sulla decadenza della civiltà del consumismo
con tutte le sue piaghe, il libro è un vero e proprio appello che ci accompagna
attraverso una profonda riflessione sul significato della vita stessa e
dei suoi valori, incitando ad un cambiamento che ognuno può applicare,
scrollandosi di dosso abitudini e convenzioni che fanno solo il gioco della
èlite ricca del Pianeta. Attraverso il dialogo con Jesus, un senzatetto di New
York, e con la saggezza millenaria di diversi esponenti di popoli indigeni, la
Milandri mette a fuoco impietosamente come l’unica cosa che possediamo, il
tempo della nostra vita, si trasformi in rivoli di denaro che defluiscono
insensatamente lasciandoci in solitudine
e inappagati. Il libro contiene contributi di Renzo Paris, che parla di Pasolini
e del suo "anticonsumismo", e di Francesco Barbagallo, che fa una
analisi storica dei "mala tempora". Scrive Barbagallo: “Questo libro
appassionato ribalta i luoghi comuni sui rapporti tra paesi avanzati e Popoli
Indigeni”. Dice Raffaella Milandri: “Questa mia opera parla del
consumismo come causa principale dell’inquinamento, della decadenza dei valori
umani, della solitudine e delle discriminazioni sociali. E’ una opera che ho
avuto urgenza di divulgare e che è stata pluripremiata. Le vittorie del mio
lavoro sono un momento importante per riflettere sul futuro: è una
responsabilità. Vuol dire che sono sulla strada giusta, e devo impegnarmi
ancora di più, in maniera particolare nella divulgazione della letteratura
etica, che abbia una funzione sociale e civile”. Nei suoi libri Raffaella Milandri promuove in particolare la cultura, l’identità e
i diritti umani dei Popoli Indigeni, che vivono ai margini
del “Progresso”, ma i cui microcosmi sociali e culturali rappresentano esempi
preziosi di convivenza pacifica ed ecosostenibile. E sottolinea il progressivo
indebolimento della società dei consumi, che appare in corsa verso la
autodistruzione.

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