Fabrizio Palenzona, Presidente di Aeroporti di Roma: "La mostra dei 21 modelli di macchine del volo e degli strumenti aeronautici di Leonardo da Vinci,
aperti al pubblico all'aeroporto a lui dedicato, sono qui a ricordare
un genio che fa parte del passato e del futuro del Paese. Così il nostro
aeroporto, per festeggiare i 50 anni dall'apertura e i 150 dell'Unità d'Italia,
da "non luogo" diventa un luogo da visitare anche da chi non si trovi a
partire o arrivare, un luogo che si porrà continuamente a sostegno
della cultura e delle iniziative che valorizzano la naturale vocazione
della Capitale a crocevia internazionale".
Queste le macchine di Leonardo da Vinci in mostra all’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Roma.
Aliante: Ala articolata con un sistema di cinghie per l'attacco al corpo dell'uomo e di tiranti per il moto dell'aria.
Deltaplano:
È possibile dividere le macchine volanti in due differenti e distinti
periodi della vita di Leonardo. Le macchine del primo periodo vengono
azionate dalla forza dell'uomo. Nel secondo periodo Leonardo comprende
che la forza umana è insufficiente quindi decide di sfruttare la potenza
dei venti e delle correnti, creando così macchine come il deltaplano.
Inoltre queste macchine sono dotate di un timone che permette di
regolare il volo.
Paracadute: Dal disegno di
Leonardo nel foglio 1058 verso del Codice Atlantico, circa 1485. Scrive
Leonardo: "Se un uomo ha un padiglione di pannolino intasato, che sia 12
braccia per faccia e alto 12, potrà gittarsi da ogni grande altezza
senza danno di se".
Vite Aerea:
La macchina è costituita da una spirale di tela avvolta su un albero
verticale. Manca, in Leonardo, ogni indicazione e di sollevamento.
Ornitottero:
Leonardo in questa invenzione cerca di utilizzare tutte le energie
dell'uomo che deve azionare i meccanismi non solo con le mani e con i
piedi ma anche con la testa la quale, dice Leonardo, "farà forza per
libbre 200". L'uomo sta in posizione eretta al centro di un enorme
vascello (12 metri di lunghezza).Leonardo indica anche qualche misura:
12 metri da terra la lunghezza della scala, con un'apertura alare di 24
metri per un'ampiezza di battuta di 4,8 metri. Date le enormi dimensioni
Leonardo ritenne necessario l'uso di due paia di ali che battano "in
croce, simile all'andare del cavallo".
Studio d'Ala Unita:
Dopo i tentativi dell'ala a sportelli, Leonardo si dirige verso un'ala "
unita "che, a somiglianza del pipistrello, prevede un unico " panno "
teso su un'armatura in legno e canne. Interessante il meccanismo per
muovere le ali affidato ad una manovella che avvolge la fune su un
rullo. Il pilota doveva star seduto su una navicella.
Studio d'Ala Battente:
Prova di ala battente, da un disegno di Leonardo. Per sperimentare
un'ala di ornitottero, Leonardo prevede esattamente di realizzare l'ala
di carta, armata di rete, con le "maestre di canna", lunga 20 braccia, e
"fermata sopra un pancone di libbre 200". Prevede anche, "se il
predetto effetto non riesce, non vi perdere più tempo".
Macchina Volante:
L'apparecchio viene sistemato sulle spalle del pilota che manovrando
con i piedi abbassa e innalza le ali. Sulla sua testa una striscia come
una corona ("grillanda") è collegata con la coda dell'apparecchio, e sul
collo è situato ("impolato") il fulcro del timone.
Vite Aerea:
La macchina è costituita da una spirale di tela avvolta su un albero
verticale. Manca, in Leonardo, ogni indicazione e di sollevamento.
Aliante: Ala articolata con un sistema di cinghie per l'attacco al corpo dell'uomo e di tiranti per il moto dell'aria.
Inclinometro:
Un filo che sostiene una palla (di piombo?) è contenuto entro una forma
conica trasparente per sottrarlo alla spinta del vento, ed è collocato
entro la macchina volante. La sua inclinazione segnala al pilota la
posizione dell'apparecchio rispetto ai piani orizzontale e verticale.
Anemometro:
La lamella pendula, investita dal vento devia dalla posizione verticale
con un angolo proporzionale alla forza del vento, misurabile sull'arco
graduato.
Anemoscopio: Tra gli strumenti
progettati per i suoi studi sul volo, Leonardo disegna questo
anemoscopio per misurare la direzione del vento.
Igrometro a Cera:
Su un piano della bilancia "cera" sull'altro "bambagia" che si
appesantisce quando assorbe umidità dell'aria e segnala sull'asta
orizzontale graduata il variare delle condizioni atmosferiche.(Il grande
disegno nella parte inferiore del foglio di Leonardo figura una
macchina che, trasformando un moto alterno in continuo, solleva un peso.
La stessa macchina è presentata due volte: in azione e scomposta nelle
sue componenti).
Studio per Condotti Conici:
Nella tavola verticale si aprono due fori ("buche" o "busi"). Detti fori
sono "piramidati", ossia formano la base di un cono o imbuto il cui
vertice forato è posto davanti a pale rotanti su uno "stilo"
orizzontale, su cui si avvolge la corda che solleva un peso. Chiuso il
secondo foro, si misura di quanto il soffio del vento attraverso il
primo solleva il peso. Chiuso il primo e aperto il secondo il
sollevamento del peso dovrebbe essere superiore di cinque volte. Per
verificare l'assenza di variazioni nella pressione del vento si può
usare il "pennello" disegnato più in alto, cioè lo stesso anemometro a
lamelle presentato nel cod. Atlantico f. 675.
FONTE: Aeroporti di Roma