Lettera di Fabrizio Palenzona,
Presidente Aiscat, al Messaggero: rilanciare i traffici internazionali e
rivitalizzare i porti nazionali. Un piano infrastrutture coraggioso e
innovativo per uscire dalla crisi
Un
piano infrastrutture “coraggioso e innovativo” è fondamentale per la crescita economica del Paese. Dalle pagine del
Messaggero,
Fabrizio Palenzona,
presidente Aiscat e Assaeroporti, dice di cogliere “con favore” il
tavolo del governo sullo sviluppo delle infrastrutture. Al contempo,
però, propone misure aggiuntive “per la crescita, tali da favorire
benessere e occupazione e costruire, senza incremento del debito
pubblico”, le opere necessarie a un Paese a forte vocazione turistica.
Innanzitutto,
“concorrenza e liberalizzazioni”,
scrive Palenzona, non sono da intendere come puri principi astratti.
Concretizzandoli, infatti, verrebbero “rilanciati i traffici
internazionali e rivitalizzati i porti nazionali”. Ciò renderebbe
“competitiva la logistica internazionale”, anche grazie alla
costruzione, “con risorse private”, delle infrastrutture necessarie. Per
ottenere tali risultati, la manovra di agosto, secondo Palenzona,
andrebbe completata “con nuove disposizioni che abroghino, con
decorrenza 1° gennaio 2012, tutte le norme costituenti barriere di
accesso”.
Tali
misure renderebbero “operativo il proficuo lavoro svolto dalla
commissione Bassanini, Belloni, Violante in tema di snellimento delle
procedure in materia di lavori pubblici”. In materia di trasporti,
“lo Stato deve cessare di essere contemporaneamente gestore e regolatore”.
Palenzona insiste sul fatto che a fare la differenza potrebbero essere
“una amministrazione pubblica autorevole che regola e il privato che
gestisce l’attività” imprenditoriale. “Nessuna risorsa pubblica può
essere disposta se non a seguito di un’esauriente valutazione dei costi e
dei benefici e solo a valle di eventuali capitali privati disponibili”,
sottolinea, bacchettando lo Stato sull’impegno di risorse per
“infrastrutture che probabilmente non si realizzeranno, o che se si
realizzassero, peserebbero sui conti del Paese”.
Necessarie, dunque, sia
“la privatizzazione delle imprese pubbliche nel campo dei trasporti e delle infrastrutture”,
sia “le misure che ne garantiscano l’integrità”. Per ottenere ciò
potrebbe bastare la legge ordinaria, conclude Palenzona, senza aspettare
le lungaggini della modifica costituzionale proposta dall’onorevole
Luciano Violante. La fiducia degli investitori privati, infine, va
conquistata con una disposizione che consenta l’arbitrato all’estero e
la possibilità di utilizzare il diritto straniero in caso di
controversie.
FONTE:
Tgcom